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19 marzo 2024

Cronaca

Covid, Segre: "E' una guerra, piango per gli anziani che sono morti soli"

"Bisogna andare avanti, anche nei momenti più duri, un passo dietro l’altro, con coraggio"

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Liliana Segre

ROMA - "Io sono una persona normale, una cittadina come gli altri. Cosa posso dire di sensato davanti a un numero così impressionante? Sono attonita. La cifra simbolica dei centomila morti è una tappa spaventosa, lascia sbalorditi, soprattutto perché le vittime di questa guerra feroce sono state causate da un nemico invisibile". Lo ha affermato la senatrice a vita Liliana Segre in un'intervista al quotidiano 'La Repubblica'.

 

"Quello che mi ha stupito è stata l’incapacità assoluta del mondo di affrontare e di sconfiggere questo nemico invisibile, che muta e che cambia in continuazione, come se volesse spiazzarci, dirci tutta la nostra impotenza - ha aggiunto Segre - Nelle guerre moderne il mondo ha cercato e trovato le armi per combattere, armi di precisione, estremamente efficaci, ma contro questo virus, questo nemico invisibile che ci ha colpito in un momento di pace e di tranquillità, siamo rimasti come paralizzati, costretti a vedere tante persone care andarsene".

 

"Chi come me ha vissuto la guerra, è abituato all’idea della morte e della perdita, come all’idea che bisogna resistere, farsi forza e andare avanti. Ma in questa pandemia, in questa moderna guerra mondiale che stiamo ancora combattendo - ha continuato Segre - a me ha fatto impressione pensare che la maggior parte delle vittime appartenga a un esercito di vecchi indifesi. Nelle guerre di solito muoiono i soldati giovani mandati a combattere. In questo caso invece una moltitudine di anziani disarmati".

 

"Io ho la fortuna di poter vivere a casa mia, ma il mio pensiero pieno di angoscia è andato spesso a quella moltitudine di miei coetanei nelle case di riposo, soli, abbandonati, lontani dai loro figli, colpiti dalla malattia senza il conforto di un volto famigliare, di un sorriso". "Ho ricevuto la prima dose: nessun dolore, nessun effetto collaterale. Ora, a giorni riceverò la seconda. Sono stata contenta di averci messo la faccia perché sono molto favorevole a che tutti si vaccinino, anche quelli che di solito sono contrari - ha detto ancora Segre - È l’unica arma che abbiamo, non si deve perdere tempo, se vogliamo vincere questa guerra che fa tante vittime".

 

"Sono milanesissima, siamo stati e siamo nell’occhio del ciclone. Non dimenticherò mai quella fila di camion militari con le bare. Ma la Lombardia ha sempre trovato la forza di rialzarsi e di eccellere. Sarà di nuovo così. Presto saremo tutti vaccinati e curati nel migliore dei modi. Ho molta fiducia su questo. Come dico sempre ai giovani, bisogna andare avanti, anche nei momenti più duri, un passo dietro l’altro, con coraggio", ha concluso Segre.

 



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