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28 marzo 2024

Treviso

Covid nelle aziende, Zaia: “Non chiuderemo nessuna fabbrica”

La richiesta del Pd di Treviso:” Stop e screening a tutti i lavoratori”

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Luca Zaia

TREVISO - “Non chiuderemo nessun stabilimento, il focolaio scoppiato all’Aia di Vazzola e i casi all’Electrolux di Susegana sono sotto controllo”. Così risponde il governatore del Veneto Luca Zaia all’appello del Pd trevigiano che invece ne chiede la chiusura, così come il sindacato Fiom Cgil di Treviso, dopo gli ultimi casi di positività al Covid di lavoratori delle due grandi aziende.

 

“L’Aia è il focolaio più grande d'Italia, bisogna intervenire”, dice Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Pd. “Visto che i contagi continuano ad aumentare in modo preoccupante, chiediamo al direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi ed all'autorità sanitaria di provvedere, di concerto con Prefettura, azienda e sindacati, alla chiusura dello stabilimento.

 

Non a caso i mattatoi e i luoghi di lavorazione delle carni sono stati considerati da Unione Europea e Ministero della Salute luoghi a rischio: con le temperature basse a cui si lavora, l'umidità degli spazi e la ridotta ventilazione, il virus ha più facilità di circolazione. Chiediamo venga effettuato lo screening di tutti i lavoratori del settore, includendo operatori e fornitori della filiera”.

 

“La salute viene prima del profitto”, dichiara Enrico Botter, segretario generale Fiom Treviso. “Serve sanificazione immediata dello stabilimento e applicazione scrupolosa del protocollo di sicurezza”. “I cluster all’interno di queste aziende non ci preoccupano - replica Zaia - Continuiamo a seguire il piano di sanità pubblica con l’Ulss2, ovvero si identificano i casi positivi, si fanno test e tamponi ai contatti stretti e ai contatti indiretti”.

 

“Credo che questi cluster all’interno delle aziende siano causati più dalla scarsa attenzione del singolo, magari nella vita privata, che dai protocolli delle aziende”. "In generale penso non si debba abbassare la guardia, usando sempre mascherina ed evitando assembramenti, ma senza allarmismi perché il 94% dei positivi non sono sintomatici". "Oggi abbiamo 150 persone negli ospedali del Veneto e 14 in terapia intensiva. Perciò possiamo dire che non c'è emergenza sanitaria ospedaliera”.

 



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Isabella Loschi

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