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16 aprile 2024

Cronaca

Covid Italia, Zaia: "Fase di contagi diversa, serve campagna d'informazione"

Il governatore del Veneto: "Necessaria maggiore sensibilizzazione dei cittadini". E sulla Scuola chiede: "Il Cts si esprima formalmente su apertura"

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Luca Zaia

VENETO - "Serve una nuova campagna di comunicazione contro il Covid". Lo chiede il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa spiegando che "oggi siamo in una fase di contagi diversa dalla prima, dobbiamo quindi cambiare il nostro 'schema' di gioco, o meglio il nostro piano di azione. Il virus sta diffondendosi in maniera più repentina quindi abbiamo la necessità di essere più performanti", avverte Zaia, "ed è per questo che ho chiesto che a livello nazionale si debba fare una nuova campagna di comunicazione, di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini che devono essere informati", ribadisce il governatore del Veneto spiegando che "non può passare l'idea che i cittadini hanno 'familiarizzato' con questo virus".

Quanto alla scuola, "ho chiesto formalmente che il Cts si esprima ufficialmente rispetto all'apertura" perché, ha spiegato il governatore, "la scuola è una realtà sacra quando decisi la chiusura parlai chiaramente di una 'sconfitta' - ricorda Zaia - ma, se la guardiamo dal lato epidemiologico il Cts ci deve dire perché altre forme di aggregazione sono pericolose e la scuola no. Perché noi non siamo in grado di esprimere una valutazione scientifica". Quindi per Zaia "è bene che si faccia chiarezza e che ognuno si prenda le proprie responsabilità perché nel momento in cui il ministro comunica ai governatori che ci dobbiamo aspettare un'ondata di contagi visto quello che sta succedendo in Europa e già in alcune regioni, è giusto sentire il Cts se va bene tenere aperte le scuole".

Per il governatore "sarebbe un bel segnale riaprire i tetri e cinema e lo si potrebbe fare come, avvenuto in altri Paesi, grazie alla diagnostica 'fai da te'". Quanto alla riapertura dei ristoranti Zaia sottolinea che "con il collega Bonaccini e con gli altri governatori abbiamo posto la questione al governo che le prossime misure abbiano ragionevolezza: se è vero che non è pericoloso aprire a mezzogiorno lo sia anche per la sera". E ancora: "Ciò vale anche per altre attività: se alcune sono chiuse e altre con maggiore assembramento, sono aperte, lo si deve spiegare ai cittadini", insiste.

Disponibilità confermata poi dal governatore "sulla eventuale produzione di vaccini in Veneto da parte di nostre aziende farmaceutiche la Regione farà la sua parte. Se serve, noi ci siamo. Nel nostro territorio ci sono industrie farmaceutiche certificate che sono certamente in grado di produrre i vaccini. Spero quindi che si possano creare le condizioni per una produzione anche da noi".

Quindi l'auspicio che "il premier Draghi spero che utilizzi il recovery fund per far ripartire le imprese, per ripatrimonializzarle e creare così occupazione perché con la 'politica dei monopattini non ne veniamo fuori". E avverte: "Dopo la fine dell'epidemia il tessuto produttivo del nostro Paese sarà ben diverso da quello di prima".
 

 


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