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28 marzo 2024

Cronaca

Covid: festa in discoteca, polizia chiude locale

E' seconda volta: disposta chiusura per 75 giorni. Contagiati anche diversi trevigian. Il Questore di Pordenone chiede di revocare licenza

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ROVEREDO IN PIANO (PORDENONE) - A due settimane dalla festa galeotta che ha provocato un cluster con decine di contagiati, tra cui diversi trevigiani, la Questura di Pordenone ha disposto la chiusura, fino a metà ottobre, 75 giorni, della discoteca di Roveredo in Piano (Pordenone) dove si è sviluppato il focolaio di Covid.
Il Questore di Pordenone, Marco Odorisio, ha anche trasmesso al sindaco la proposta di revoca definitiva della licenza, visto che già lo scorso anno il locale era stato chiuso per tre mesi per motivi di ordine pubblico.

Lo scorso 17 luglio centinaia di persone, tra cui parecchi trevigiani, si erano date appuntamento nel giardino esterno per una serata di disco-bar: nelle intenzioni dei promotori, niente ballo - la pista era occupata da tavolini e sedie - ma musica da intrattenimento. Ma la situazione sarebbe trascesa, anche a causa del maltempo.

Un violento temporale ha provocato un fuggi fuggi e i clienti si sono ammassati sotto dei gazebo e in un paio di sale interne. Assembramento che ha causato lo scoppio del cluster con decine di giovani coinvolti - almeno 55, secondo la ricostruzione del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria - tra cui numerosi cittadini statunitensi in servizio nella vicina Base Usaf di Aviano e diversi trevigiani. Quasi nessuno presentava sintomi gravi del Covid-19.

La sospensione della licenza è stata decisa in seguito ad accertamenti e approfondimenti svolti in questi giorni dalla Questura. Nel corso dell'indagine, gli agenti hanno raccolto le testimonianze di una ventina di giovani che avevano partecipato alla festa, e che hanno raccontato di "gravi pregiudizi per la sicurezza pubblica": "assembramenti di persone in fila all'esterno in attesa di entrare, ragazzi che ballavano vicini senza mascherina, accalcati a ridosso della consolle del Dj, come registrato anche in un video postato sui social e poi subito rimosso".

Alla serata, dalle 23 alle 4 del mattino, avevano partecipato circa 300 persone. I contagiati sono persone residenti nelle province di Pordenone, Treviso e, appunto, anche domiciliati nella Base Usaf.

Una situazione considerata grave, "sia dal punto di vista epidemiologico, che per le possibili ricadute sanitarie, oltre che per le ripercussioni sulla salute delle persone", come evidenzia la Questura, che stamattina ha apposto i sigilli.

 

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