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28 marzo 2024

Treviso

Covid, crisi profonda per gli oltre 300 agriturismi trevigiani: "Molte attività rischiano la chiusura definitiva"

Bonaldi di Confagricoltura: "Incertezza e mancanza di programmazione, serve un piano di promozione coordinato"

| Isabella Loschi |

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agriturismo

TREVISO - Ristoranti, bar, osterie e anche agriturismi. Sono tra le categorie che più hanno sofferto in questi mesi di epidemia e che ora devono affrontare un Natale di chiusura e blocchi. Anche per gli agriturismi trevigiani lo stop forzato per le festività e perdite di fatturato per oltre il 60%, rischia di essere la mazzata finale per diverse attività.

“La situazione pandemica e le misure incerte e poco lungimiranti contenute negli ultimi decreti emanati dal Governo stanno sicuramente mettendo ancora più in difficoltà tutto il settore dell’agroindustria, inutile nasconderlo”, evidenzia Elisa Mion, presidente neoeletta della sezione Agriturismi di Confagricoltura Treviso.

“Tra i comparti più colpiti, sicuramente quello degli agriturismi, che dopo la boccata d’ossigeno estiva sono oggi nuovamente in bilico: lo dico in modo molto realista, c’è il rischio che molte delle attività di questo genere, operanti sul territorio della Marca, chiudano definitivamente nel 2021”. “Le strutture in Provincia di Treviso sono oltre 300 – il numero più alto in Veneto, dove in totale sono 1500 –, e le perdite di fatturato che patiranno quest’anno sono di oltre il 60%: come possono tenere aperte quando, secondo i dati della Regione Veneto, tra ottobre e novembre di quest’anno hanno avuto un tasso di arrivi e presenze praticamente nullo?”.

 “Se lo stato di incertezza derivante da norme non chiare, e troppo spesso modificate a pochi giorni di distanza, sta creando un danno nel breve periodo, quello che ci preoccupa di più è soprattutto la mancanza di programmazione a medio lungo termine”, dichiara il presidente di Confagricoltura Treviso, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi. E questo vale non solo per gli agriturismi.

“Va capito quanto prima come tutto il mondo agricolo dovrà ripartire nei mesi a venire. Non posso pensare che aziende ed attività verranno lasciate senza supporto, e per questo chiedo che venga istituito quanto prima un tavolo interistituzionale – aperto a Regione, Province, Comuni e associazioni di categoria – dove venga ideato un piano di promozione dei territori coordinato dalla Regione: più che mai, in un momento come questo, diventa fondamentale fare squadra e tracciare un percorso condiviso”.

 


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