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24 aprile 2024

Italia

Covid: il contagio è già arrivato in 1419 scuole italiane

La pandemia si sta diffondendo e i dati della ministra Azzolina non persuadono

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Covid: il contagio è già arrivato in 1419 scuole italiane

ITALIA - Per la ministra Azzolina “Va tutto bene, Madama la marchesa”: docenti contagiati (0,047%), altro personale (0,059%), studenti (0.021%). Percentuali contestate a stretto giro di posta dal virologo padovano, Andrea Crisanti: “E’ chiaro che se noi andiamo a vedere solo la percentuale di studenti che si ammalano prendiamo un dato completamente falsato perché la maggior parte degli studenti non si ammalano, sono asintomatici che possono però portare il virus e infettare”. E che si infettino fuori è poco ma sicuro - giura il presidente dei Presidi italiani, Antonello Giannelli: “Importante che le famiglie facciano tenere ai figli lo stesso comportamento responsabile che si sta manifestando durante le ore di lezione”.

Sta di fatto che a ieri, nella piattaforma creata da una coppia di ricercatori universitari e che sforna un database in continuo aggiornamento, ammontavano a 1419 le scuole con un caso almeno di positività al Covid , con poco più del 78% del contagio rappresentato dagli alunni di ogni ordine e grado. Regioni più colpite – come riportato sul sito di “Tuttoscuola” che monitora l’evoluzione dell’emergenza sanitaria - la Lombardia (318 istituti con un positivo almeno), seguita dal Veneto (175), Toscana (148), Emilia (131), Lazio (122). I focolai – con la presenza cioè di due o più casi correlati – stando alle rilevazioni dei due ricercatori, sarebbero 129, mentre si contano 200 scuole chiuse per la sanificazione.

Insomma un trend che diminuirà soltanto le probabilità di arrivare a mangiare il panettone in classe l’antivigilia di Natale. Già si stagliano, dietro le rassicurazioni della ministra Azzolina (peraltro quasi sempre smentitesi e quindi, magari, provare a smettere con l’avvenirismo potrebbe essere una idea… da provare), scenari quali: didattica mista, con metà classe in aula a scuola e metà a casa; Dad di stretta osservanza, con tutti a casa – studenti e docenti; “mini lockdown di classe”, ipotesi didattica per quarantenare una o più classi mentre altre continuano a fare scuola. Con i tamponi rapidi che le Ulss del Veneto e di Treviso hanno già portato negli istituti dovrebbe essere tutto più rapido. Andirivieni delle classi compreso.

 



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Roberto Grigoletto

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