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29 marzo 2024

Treviso

Covid, boom di contagi:"Regione e Ulss non scarichino tutta la colpa sui cittadini e sulle festività"

Gabriele Zanella: "La colpa è della zona gialla a tutti i costi e delle imprese poco attente alle norme anti-contagio"

| Isabella Loschi |

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TREVISO - Nella Marca il totale dei contagi dall’inizio della pandemia tocca quota 58.002. Solo ieri si sono registrati altri 399 casi Covid. Se da un lato diminuiscono i ricoveri negli ospedali della regione, il Veneto rimane da oramai 30 giorni la regione con la cifra più alta di attualmente positivi.

E sulla diffusione e aumento del numero di contagiati nelle ultime settimane spesso la colpa è stata data ai cittadini che durante le feste, potrebbero, non aver rispettato tutte le regole anti contagio, dal distanziamento alla mascherina, soprattutto quando si sono ritrovati nelle case private per pranzi di Natale e cenoni. Circoscrivere l'analisi del contagio al periodo delle festività per Rifondazione Comunista di Treviso è “uno scaricabarile” da parte delle istituzioni, Regione e Ulss2.

“Il presidente Zaia e il direttore dell’Ulss2 Benazzi sono grandi a sufficienza per sapere che il virus non l'ha portato Babbo Natale, ma un contagio frutto di mesi di irresponsabilità delle istituzioni politiche e sanitarie”, tuona il segretario provinciale di Rifondazione, Gabriele Zanella (nella foto). “La curva sul numero di contagi era salita drammaticamente ben prima del periodo di Natale, con un aumento giornaliero di 405 nuove persone contagiate. E questo è strettamente legato al fatto di aver tenuto aperte le attività in virtù della zona gialla e legato all'abbassamento della guardia nelle aziende, sia in termini di sanificazioni, sia nel non sospendere i contatti stretti come spesso avveniva nella prima fase”.

“La complicità dell’Ulss, che ha prodotto il protocollo Covid per le imprese dello scorso 10 novembre, è stata decisiva - sottolinea - L'annoverare tra i contatti stretti da tracciare solo coloro che sono stati per 15 minuti ad un metro dal positivo senza mascherina è fortemente superficiale e pericoloso; la scelta è stata netta e gravissima, non disturbare le imprese anche al prezzo di un altissimo rischio per lavoratrici e lavoratori, e a cascata per le famiglie. I risultati, più di seicento morti in provincia negli ultimi due mesi, non danno spazio a stucchevoli scuse o accuse ai cittadini”.

 


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Isabella Loschi

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