Covid, il barista vittoriese: "Da un anno non riesco a tirarmi fuori lo stipendio"
La sconsolata confessione di Riccardo Da Boit, titolare della caffetteria Goppion di via Leonardo Da Vinci
VITTORIO VENETO - “Da un anno non riesco a tirarmi fuori lo stipendio”. È la sconsolata confessione di Riccardo Da Boit, titolare della caffetteria Goppion di via Leonardo Da Vinci.
Il Covid, il lockdown, le aperture a singhiozzo e le limitazioni imposte dai Dpcm hanno messo in ginocchio tutto il mondo della ristorazione, e molti esercenti ormai da un anno lavorano solo per coprire le spese fisse.
“Io e mia moglie lavoriamo dieci ore al giorno, e invece c’è chi lavora mezza giornata con lo stipendio pieno – dichiara Da Boit -. Ripartire è dura, devono lasciarci lavorare”.
I costi fissi, nonostante le chiusure, hanno infatti pesato sui bilanci dell’attività: “Abbiamo circa 1500 euro di spese fisse al mese, e in un anno ci hanno dato 4mila euro di ristori”. I soldi dati dallo Stato, quindi, non coprono nemmeno le spese di tre mesi. Il bar è stato salvato dai sacrifici di Da Boit e della moglie Nada e dal servizio di asporto. Da un anno, però, i gestori non vedono utili.