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16 aprile 2024

Treviso

Covid: bar e ristoranti chiudono a mezzanotte, ma la serata continua nei parcheggi dei locali

Un costume diffuso dopo la firma del nuovo Dpcm

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Covid: bar e ristoranti chiudono a mezzanotte, ma la serata continua nei parcheggi dei locali

Fatta la legge, trovato il nuovo luogo dove stare con gli amici. Ai tempi del Covid tocca anche rivedere i detti più tradizionali. Ma è la situazione che si è venuta a creare negli ultimi giorni, dopo la firma dell’ultimo Dpcm del Governo, quello che – tra le altre cose – impone la chiusura dei locali a mezzanotte.

 

E così i parcheggi fuori da bar, ristoranti e pizzerie diventano i nuovi luoghi di ritrovo - anche se non necessariamente di assembramento – per giovani e non. Fuggi fuggi dal ristorante o dal bar quando mancano pochi minuti allo scoccare della mezzanotte, per evitare sanzioni agli esercenti, ma poi la serata continua a poca distanza dall’uscita.

 

Ci si appoggia alle macchine e si chiacchiera, nonostante la “location” non sia delle più suggestive. C’è chi si è munito di alcolici per bere in compagnia, perché nonostante tutto la voglia di stare con gli amici è tanta. Con mascherina o senza. Sembra che si respiri un’aria di attesa, forse perché gli italiani si aspettano un’altra stretta dal Governo, per contenere i contagi in continua ascesa.

 

Non si ragiona ancora in termini di lockdown, certo, ma sarebbero in arrivo nuove restrizioni, che potrebbero andare a colpire proprio bar e ristoranti. Una chiusura dei locali tra le 22 e le 23, da modulare con la “stretta” maggiore nei weekend: potrebbe essere questa una delle misure contenute in un nuovo Dpcm con regole anti Covid ancora più stringenti.

 

L'ipotesi resta quella di approfondire bene le nuove misure, con un nuovo decreto da emanare a breve. E quindi il “fenomeno parcheggi” potrebbe continuare per un po’, magari con la complicità di temperature non troppo rigide. La voglia di aggregazione – è evidente – cresce con il timore di nuovi provvedimenti restrittivi, e il rischio è quello di “giocarsi gli ultimi colpi”, in fatto di uscite, per paura di nuove chiusure.

 



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Roberto Silvestrin

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