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18 aprile 2024

Treviso

Covid, al San Camillo in un mese ricoverati oltre 100 pazienti: "Il doppio di marzo"

Il sindacato Fp Cgil chiede "un premio anche per il personale dell'ospedale San Camillo in prima fila contro l'emergenza sanitaria"

| Isabella Loschi |

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ospedale san camillo

TREVISO - Da fine ottobre l’ospedale San Camillo di Treviso è in prima fila a gestire la seconda fase dell’emergenza coronavirus. Riconvertito in Covid-hospital per la seconda volta, la prima lo scorso marzo, insieme all’ospedale di Vittorio veneto, da un mese lavora a pieno ritmo per gestire i pazienti positivi al Covid- 19 che necessitato di cure ospedaliere.

Dal 26 ottobre, esattamente un mese fa, ad oggi, sono presi in cura nei due piani del San Camillo 107 pazienti positivi e dimessi fino a oggi 66. “Rispetto alla prima ondata si rileva un raddoppio dei ricoveri” - sottolinea la direzione dell’ospedale San Camillo di Treviso. Nella prima sono stati 64 i pazienti curati.

Rispetto alla prima fase dell’epidemia si osservano due differenze: pazienti più giovani e guarigione più veloce. “Il dato positivo è che la degenza media dei pazienti ospedalizzati presso i nostri reparti si è notevolmente abbassata a circa 5 giorni mediamente”, conferma il nosocomio.

I lavoratori del San Camillo da nove mesi stanno facendo il massimo per curare e pazienti Covid. Per questo il sindacato ha chiesto formalmente alla direzione che anche per loro, così come per i lavoratori della sanità pubblica, sia riconosciuta una premialità.

“La fondamentale attività sanitaria, organizzata anche in supporto al sistema pubblico, del San Camillo, quale Covid-hospital, vede in prima linea a gestire l’emergenza sanitaria il personale della struttura. È giusto e doveroso riconoscere a queste professionalità, così esposte, una premialità una tantum per il grande impegno che hanno dimostrato nel corso della prima ondata e che dimostrano ancora di più in questo periodo”, spiega la Fp Cgil trevigiana.

“Come per i loro colleghi del settore pubblico anche gli operatori della sanità privata hanno diritto a un giusto riconoscimento – sottolinea Sara Tommasin della FP Cgil di Treviso –. Abbiamo, infatti, richiesto alle religiose che gestiscono il San Camillo un extra, un riconoscimento economico una tantum che veda valorizzato l’impegno dei professionisti di questa struttura che sta esprimendo un’alta qualità e attenzione nella gestione dell’emergenza”.

 


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Isabella Loschi

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