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23 aprile 2024

Economia e Finanza

Covid-19: la febbre da virus sta influenzando anche il mercato del Bitcoin?

Cercasi vaccino disperatamente. Non solo contro il Coronavirus, ma anche contro lo spettro della recessione

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Covid-19: la febbre da virus sta influenzando anche il mercato del Bitcoin?

Investire in criptovalute: una possibile soluzione alla febbre da virus che ha contagiato i mercati

 

In Cina si era parlato di una possibile epidemia da Covid-19 già dal 7 gennaio, giorno in cui il presidente Xi Jinping ne aveva predisposto le prime misure di contenimento. Eppure, sarebbero dovute trascorrere ancora due settimane, prima che la comunità internazionale fosse allertata e iniziasse ad adottare politiche volte a limitare la diffusione del virus, partita dal mercato ittico di Wuhan.

 

Con la successiva impennata dei contagi al di fuori dei confini cinesi, si è originato un clima di grande incertezza, che si è abbattuto con pesanti ripercussioni sull’andamento dell’economia globale. E quando soffiano venti di crisi, il trend di investimento tende a essere quello di orientarsi verso i cosiddetti beni rifugio. Se convenga comprare criptovalute in questa fase di incertezza, è una domanda che è lecito porsi. Prima di agire, tuttavia, è molto importante capire il fenomeno alla base del recente crollo economico.

 

Coronavirus: l’effetto contagio sulle borse europee

25 febbraio 2020; questa è stata una data importante, almeno dal punto di vista mediatico. Osservando i dati resi noti dall’OMS, fu proprio in quel giorno che, per la prima volta, i nuovi casi di Covid-19 nel mondo hanno superato quelli della Cina. Con il successivo aumento di contagi e decessi in Italia, Corea del Sud, Iran, Medio Oriente, USA, Germania e Francia, ha attecchito il crescente timore che l’epidemia potesse trasformarsi in pandemia. È stato così che la febbre da virus ha di conseguenza investito i mercati, facendo crollare i prezzi delle azioni.

 

Venerdì 28 febbraio, durante l’ultima drammatica seduta della peggior settimana finanziaria dopo la crisi del 2008, le borse del Vecchio Continente hanno bruciato più di 320 miliardi di ricchezza. Il tutto, in un solo colpo. Il tonfo è stato la naturale conseguenza della flessione dell'indice Euro stoxx 600, a cui fanno capo i maggiori titoli borsistici europei. È andata male a Milano, che ha chiuso in ribasso del 3,58%, ma anche a Francoforte, arretrata del 3,93%, a Londra, in calo del 3,11% e a Parigi, che ha lasciato sulla piazza il 3,38%. Uno dei settori messi maggiormente sotto pressione dall’effetto Covid-19 sui mercati è stato quello del turismo e dei trasporti. In Italia, la perdita stimata da Confturismo-Confcommercio per il trimestre compreso tra marzo e maggio sarà di circa 7,4 miliardi di euro.

 

Coronavirus e crypto: che cosa aspettarsi

 

 

Il rallentamento dei mercati finanziari è andato di pari passo con le oscillazioni del Bitcoin (BTC). Per la prima volta dal mese di gennaio, il 26 febbraio le quotazioni della moneta arancione sono scese sotto quota 9mila dollari. Sono poi tornate a recuperare leggermente nel corso dei primi giorni di marzo, portandosi dietro le altre più comuni criptomonete.

 

Sulla base di questo quadro di incertezza diffusa, alcuni trader ritengono preferibile non mantenere valute eccessivamente volatili nei propri portafogli, a meno che ciò non fosse strettamente necessario. Questo poiché non è ancora facilmente identificabile quale sia l’impatto reale del grande panico diffuso dall’epidemia di Coronavirus. Il professore d'economia internazionale Campbell Harvey della Duke University ha messo in discussione la teoria di chi considera le crypto come un bene sicuro. Secondo l’analista statunitense, la contrazione dei valori del BTC come conseguenza del crollo del mercato azionario sarebbe proprio la dimostrazione che il denaro virtuale non sia in realtà bene rifugio. Non si comporta, insomma, come l’oro, nonostante sia più “liquido” e accessibile rispetto al tradizionale metallo giallo. Sarà pertanto interessante osservarne l’andamento una volta messo a confronto con uno stress test così importante come quello dell’isteria mondiale da Covid-19.

 

Lo scenario, insomma, è questo. I governi e le banche centrali hanno annunciato, se non già attuato, alcune misure d’emergenza volte a sostenere le attività economiche, messe a dura prova dal calo della produttività e dall’estrema volatilità degli asset. Per il momento, la pazienza e il pragmatismo dovrebbero prevalere. Terapie e vaccini sono in fase di sviluppo, ma non è ancora del tutto chiaro quale sarà il prezzo da pagare alla crisi generata.

 


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