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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

La corte dei conti dà ragione a Da Re

"Nessuno sforamento del patto di stabilità"

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La corte dei conti dà ragione a Da Re

VITTORIO VENETO - Alla Corte dei Conti l’ultimo round è di Da Re (in foto). I magistrati della Corte dei Conti di Roma, a sezioni riunite in sede giurisdizionale, oggi hanno reso pubblico il dispositivo dell’udienza del 25 giugno scorso, in merito al ricorso presentato dal Comune di Vittorio Veneto per chiedere l’annullamento delle delibere del 29 aprile 2014 e del 15 ottobre 2010 della sezione regionale della Corte dei Conti del Veneto.

Il dispositivo della Corte dei Conti nazionale “accoglie il ricorso proposto dal Comune di Vittorio e annulla le deliberazioni impugnate”. Questo vuol dire che la Corte dei Conti di Roma ha dato ragione all’ex sindaco Gianantonio Da Re, che aveva presentato il ricorso contro la Corte dei Conti regionale, che aveva invece accolto il ricorso dei revisori dei Conti del Comune, che avevano contestato il fatto che si fossero presi soldi della Vittorio Veneto Servizi, per la costruzione della nuova scuola di San Giacomo nel 2008, all’epoca della giunta dell’ex sindaco Giancarlo Scottà.

La decisione romana, con l’annullamento delle due delibere in cui si ravvisava l’eventuale sforamento del patto di stabilità nel 2008 e l’eventuale risarcimento delle indennità della giunta Scottà, di fatto dice che è come se non fosse successo nulla. “La vicenda trae origine dalle contestazioni sollevate al bilancio del 2008 da alcuni revisori dei conti del comune di Vittorio Veneto - spiega l’avvocato Pietro Calzavara dello studio legale Barel - Malvestio - allora guidato dal sindaco Scottà, secondo i quali il Comune nel 2008 aveva sforato il patto di stabilità per effetto dell’erronea contabilizzazione di un prestito di 1.5 milioni di euro concesso alla controllata Vittorio Veneto servizi, la quale aveva fornito al Comune, tramite la distribuzione di dividendi per 2 milioni di euro, le risorse necessarie per la realizzazione di due improrogabili interventi di edilizia scolastica.

Nonostante la ferma opposizione del Comune, la posizione dei revisori veniva condivisa dalla sezione regionale di controllo per il Veneto della Corte dei Conti, la quale nel 2010 invitava l’amministrazione comunale ad adottare alcuni provvedimenti e a prestare la massima attenzione per il futuro al rispetto dei limiti imposti dalla legislazione contabile. Dal provvedimento della sezione regionale sarebbero derivati pesantissimi vincoli all’azione del Comune. Il sindaco Da Re, prendendo su sé la responsabilità, disattese le indicazioni contenute nella delibera non ritenendole legittime. La decisione delle sezioni riunite, dopo una lunga discussione ha permesso di chiarire come le condotte censurate rispondessero pienamente agli interessi del Comune e fossero anche del tutto legittime. La decisione permetterà al Comune di operare senza alcun vincolo a tutto vantaggio dell’azione dei nuovi amministratori. Il sindaco Da Re aveva assunto personalmente i costi di difesa del Comune ”.

“La Corte dei Conti di Roma non ha ravvisato lo sforamento del patto di stabilità e che l’operazione per costruire la scuola di San Giacomo con i soldi della Vittorio Veneto Servizi era limpida e trasparente - dice l'ex sindaco Da Re -. Una scuola fatta con i soldi dei vittoriesi per i bambini vittoriesi. Una decisione che fa giustizia di quanto deciso dall’ex sindaco Scottà, dall’ex assessore al bilancio Antonella Caldart, dal segretario comunale Traina. Un’operazione fatta senza chiedere nulla alle banche. Una decisione che era stata presa quando ero capogruppo in consiglio comunale. Aspettiamo le motivazioni della sentenza, ma posso dire che all’epoca non ci fu alcun artifizio elusivo e che decadono le presupposte sanzioni nei confronti della giunta Scottà. A questo punto la nuova giunta del sindaco Tonon non avrà alcun alibi sulle eventuali prossime tassazioni. Colgo anche l’occasione per ringraziare lo studio Malvestio-Barel e gli avvocati Lillo e Calzavara per avere difeso la mia causa a titolo gratuito. La deliberazione - prosegue Da Re - è arrivata a quindici giorni dal voto. Questo è un motivo di profonda riflessione”.

Il 2 maggio scorso la sezione veneta di controllo della Corte dei Conti aveva accertato che “Il Comune non ha applicato le sanzioni conseguenti all’accertamento della sostanziale violazione del patto di stabilità nell’esercizio finanziario 2008”. Il Pd lo scorso maggio, poco prima del voto, diceva che “andranno rifatti i bilanci comunali dal 2008 ad oggi e si rischia il commissariamento dell’Ente”.

S.R.

 


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