Coronavirus, il virus importato pesa sempre di più: anche in Veneto tamponi a chi rientra dall'estero
Provvedimenti in arrivo e tanti tamponi in autunno
| Clara Milanese |
CONEGLIANO – Preoccupano ancora i casi di Coronavirus in Veneto, specie quelli importati dall’estero.
A confermarlo è il presidente Zaia, che questa mattina ha annunciato provvedimenti a riguardo: “È il virus da importazione che pesa sempre di più: spesso arriva da parte di vacanzieri veneti che si sono recati all’estero, quindi nelle prossime ore dovremo produrre anche provvedimenti rispetto a questo”.
A preoccupare il governatore è anche il drastico calo dell’età media dei contagiati: “Siamo arrivati a 40 anni di età media dai 64 che avevamo prima delle aperture, il che dimostra che l’attenzione dei giovani non deve calare”, ha ammonito Zaia.
Anche il Veneto sembra dunque deciso a seguire la linea dell’Emilia Romagna (tamponi entro le 24 ore a chi rientra dall’estero) per bloccare una possibile nuova ondata da importazione.
E per quanto riguarda la tanto discussa ondata autunnale? “Ci stiamo preparando all’ondata autunno-invernale che non necessariamente sarà di Covid-19. – ha proseguito Zaia – In Veneto abbiamo comprato un milione e mezzo di dosi di vaccino anti influenzale per 8 milioni e mezzo di euro. Il semplice sintomo influenzale avrà bisogno di una diagnosi differenziale a prescindere: dovremo essere certi che non sia il Covid-19 e per questo dovremo fare tamponi, tamponi e tamponi”.
Infine buone notizie proprio sul fronte tamponi e test rapidi: “Ci sono già 11 ditte sul mercato che fanno tampone rapido. – ha informato il governatore – Ho parlato col ministro Speranza e mi diceva che arriveranno ancora ditte per i test rapidi e questo mi fa ben sperare perché se siamo performanti nella diagnostica abbiamo certezza di isolare eventuali focolai e di evitare la diffusione del virus”.