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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Coronavirus, studentessa di Fregona arriva in Francia e va in quarantena: "Nessun sintomo, ma non voglio creare panico"

Si trova in Bretagna per l'Erasmus, ha optato per l'autoisolamento

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Coronavirus, studentessa di Fregona arriva in Francia e va in quarantena:

FREGONA - “Sarebbe meglio se lei restasse 14 giorni in quarantena”: è quello che Sonia De Savorgnani, studentessa originaria di Fregona, si è sentita dire dopo essere arrivata in Francia per l’Erasmus.

 

“Mi ha chiamato la scuola dove dovrei andare – testimonia la giovane, che in Italia studia all’Accademia delle Belle Arti di Venezia -, su consiglio di Sos Médecins. Oggi è il nostro terzo giorno di quarantena”. Lei e le sue coinquiline francesi hanno deciso di rimanere in casa, sebbene non ci sia nessun tipo di obbligo in questo senso.

 

“Per non creare il panico rimaniamo nella nostra abitazione”, racconta Sonia, che è arrivata in Bretagna domenica sera. La studentessa, che ha optato per l’autoisolamento, non ha comunque manifestato nessun tipo di sintomo legato alla diffusione del Coronavirus. “Non la sto vivendo male – testimonia la ragazza -, riesco comunque a fare tutte le mie cose. Credo comunque che questa pandemia sia più psicologica che reale”.

 

Le hanno dato anche dei consigli sui comportamenti da tenere: dovrebbe uscire con la mascherina, e , soprattutto, evitare i luoghi affollati. Anche se – testimonia Sonia – anche in quelle zone le mascherine sono terminate o iniziano a scarseggiare.

 

"Non per sottovalutare la diffusione del CoVid19, che in Europa è stata comunque contenuta, ma certo sarebbe bene anche ampliare l’attenzione su ciò che effettivamente sta accadendo nel mondo - dichiara Sonia -. L’OMS ha pubblicato, sul sito ufficiale, dati allarmanti sui decessi da inquinamento dell’aria per combustione di fonti fossili, che arrivano a quasi 7 milioni di persone all’anno, e stima che tra il 2030 ed il 2050 la crisi ecologica ed ambientale provocherà 250mila decessi ogni anno a causa di eventi climatici estremi, per non parlare della prevedibile diffusione di malattie antibiotico resistenti. Questi sono solo pochi esempi, ma la situazione è delicata. Non sarebbe male se, con altrettanta urgenza impiegata per la contenzione del Virus, si diffondessero i provvedimenti necessari per affrontare la crisi ecologica che in gran parte, come umanità industriale, abbiamo creato".

 


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Roberto Silvestrin

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