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28 marzo 2024

Treviso

Coronavirus, in provincia di Treviso ferme oltre 14mila imprese artigiane

A casa 36.615 addetti delle aziende artigiane. Sartor, Confartigianato Marca trevigiana: "L’appello è alla responsabilità di tutte le parti sociali”

| Isabella Loschi |

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imprese artigiane trevigiane

TREVISO - Sono 14.230 le imprese artigiane della provincia di Treviso che hanno interrotto l'attività per rispondere ai decreti governativi dell'11 e del 22 marzo scorsi a causa dell’epidemia coronavirus. Un numero che corrisponde al 62,6% del totale artigiano della Marca (pari a 22.722), che si somma alle 62.876 realtà produttive dello stesso comparto distribuite nelle altre 6 province venete per arrivare, secondo la stima di Confartigianato Marca trevigiana, ad un complessivo di 77.106 (il 61,1% del totale in Veneto pari a 126.145).

Sul fronte degli addetti che restano senza lavoro, nella Marca, le aziende artigiane lasciano a casa 36.615 persone, il 58,5% del totale dell’artigianato trevigiano, tra dipendenti, titolari, soci e collaboratori familiari. In questo caso il settore più coinvolto in termini assoluti è sempre l’edilizia con 12.274 persone seguito dalla metalmeccanica 9.253, il legno 4.390, la moda 4.377, il benessere con 4.356, e 923 quelli che operano nell’artistico. Unitamente agli altri 151.400 veneti, ingrossano un esercito di 187.935 addetti (dipendenti ma anche titolari soci e collaboratori).

"Un numero mai raggiunto nemmeno nella grande crisi del 2011-2013 - rileva il presidente dell'associazione artigiana, Vendemiano Sartor - e destinato solo ad aumentare a seguito della chiusura delle tante attività produttive non 'indispensabili' e dall'impossibilità nel mondo dipendente artigiano, dove l'80% sono operai, di continuare a lavorare in modalità smart working”.

“Il momento è davvero complesso e complicato, ulteriormente appesantito dai tempi stretti tra la pubblicazione dei decreti e la loro entrata in vigore. Chiediamo che vi siano ingenti stanziamenti dedicati a integrazione degli esistenti, per sostenere le imprese. Ad oggi in provincia di Treviso sono 1800 i datori di lavoro che hanno attivato l’ammortizzatore sociale per salvaguardare 7.200 posti di lavoro. In Veneto sono state 6.700 le imprese che hanno aperto la procedura per usare FSBA tutelando 27.000 dipendenti, siamo già al 20% di aziende artigiane e loro dipendenti in cassa integrazione. Si aggiungeranno a breve anche le richieste dei datori di lavoro edili artigiani che potranno attivare per 9 settimane, per i loro dipendenti, la nuova cassa integrazione Covid nazionale”.

“Mai come in queste settimane tutte le rappresentanze del mondo del lavoro e dei sindacati devono giocare dalla stessa parte. La posta in gioco è alta: imprese e lavoratori sono interdipendenti - continua Sartor - Sin dagli inizi di questa straordinaria vicenda abbiamo anteposto salute e sicurezza a ogni altra cosa che nelle nostre realtà coincide con la salvaguardia della persona. Una specifica esclusiva dell’artigianato perché le nostre aziende sono innanzitutto micro-comunità di persone, che animano e vivono nelle comunità. Un modello che ha fatto crescere la nostra provincia, che ha sempre assicurato la tenuta del nostro sistema sociale”.

 


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