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19 aprile 2024

Treviso

Coronavirus, pane fresco per tutti: 250 panificatori della Marca lavorano senza sosta

"Ci siamo attrezzati per gestire l’emergenza ed abbiamo messo in pratica tutte le misure di sicurezza all’interno dei negozi"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Maurizio Porato 

Maurizio Porato presidente della categoria di Confcommerci

TREVISO - Lavorano a pieno ritmo i 250 panificatori dislocati nei vari comuni della Marca per far trovare ogni giorno il pane fresco ai clienti, che anche in questo periodo resta un’abitudine fondamentale.

“Ogni nostro panificio – ha affermato il presidente della storica categoria di Confcommercio Maurizio Porato - è un riferimento di una via, di un quartiere o di un paese: mai come ora sentiamo tutta la preoccupazione per l’emergenza, ma l’acquisto del pane resta ancora un momento fondamentale e, anche se il consumo a famiglia si è drasticamente ridotto, nei nostri negozi trovano un prodotto sano, di qualità, oltre che un sorriso ed una speranza, quella di uscirne il prima possibile tutti insieme e più forti di prima”.

“Ogni notte sforniamo per i clienti il buon pane fresco con sacrificio, ma anche con la massima convinzione e con la volontà di contribuire ad alleggerire il peso dell’emergenza e della quarantena ai consumatori. In tutte le guerre, il pane ha salvato famiglie ed eserciti e tutt’oggi - pur inflazionato dal pane surgelato precotto dei supermercati, torna ad essere un “prodotto rifugio” anche se negli ultimi anni, ed in questo periodo in particolare, ha preso piede tra le famiglie l’abitudine di pizze e focacce fatte in proprio”.

I panificatori della provincia, circa 250 dislocati nei vari comuni della provincia, consapevoli di svolgere un servizio di prossimità, in gran parte hanno aggiunto anche prodotti da forno ed alimentari così da essere, in particolare ora, in tempo di coronavirus-, dei veri riferimenti del territorio per quella spesa “piccola, sana e salvafamiglie in quarantena”.

“Teniamo aperti i nostri forni per affetto e passione e per resistere- spiega Porato- abbiamo dovuto diversificare la produzione da forno ed estendere all’alimentare di base. Ci siamo attrezzati per gestire l’emergenza ed abbiamo messo in pratica tutte le misure di sicurezza all’interno dei negozi e coi nostri dipendenti, che non si sono mai tirati indietro pur avendo ogni giorno il rischio concreto del contagio. Affrontiamo le giornate con guanti, metro, mascherine, ingressi contingentati, pane prenotato al telefono per ridurre il tempo di permanenza. Molti lo acquistano per l’intera settimana, così da ridurre le uscite: il pane fresco ha il vantaggio che con il congelamento non perde alcuna proprietà. La fatica c’è ed il sacrificio pure: ci alziamo ogni notte per garantire un prodotto sano e fresco, ma la soddisfazione di portare nelle tavole dei trevigiani bontà e qualità in un momento critico come questo, compensa ampiamente”.

 


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