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29 marzo 2024

Treviso

Coronavirus, ecco tutte le fake news che girano a Treviso e provincia

In questi giorni davvero le notizie false che girano sul web e sulle chat proprio non si contano

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Coronavirus, ecco tutte le fake news che girano a Treviso e provincia

L’emergenza, la psicosi e l’eccesso di “zelo” - chiamiamolo così – stanno aggravando un fenomeno già pericoloso prima del Coronavirus: la diffusione delle fake news. In questi giorni davvero le notizie false – anche se sarebbe meglio chiamarle segnalazioni – che girano sul web e sulle chat proprio non si contano. Le informazioni, quasi sempre errate o inventate di sana pianta, purtroppo circolano alla stessa velocità, o addirittura più velocemente, di quelle verificate e provenienti da fonti ufficiali. La fake news riguardano vari aspetti dell’emergenza, ma sono catalogabili, a grandi linee, in alcune categorie.

 

Casi ovunque

1) Si moltiplicano le segnalazioni di presunti “casi” di positività al Coronavirus e di contagio. Un semplice presentimento basta a far circolare la voce di un nuovo episodio. In questi giorni si viene letteralmente subissati di richieste di conferma o smentita di queste voci, che nel 99,9% dei casi risultano infondate. Nel restante 0,01% rientrano segnalazioni distorte o mal interpretate. Un esempio? E’ circolata la fake news di un comune trevigiano con 700 persone in “quarantena”: praticamente quasi il doppio, in un solo paese, dei 400 residenti in provincia che si trovano a casa in isolamento.

 

Le multe

2) Un’altra notizia falsa riguarda presunte multe comminate ai bar per il mancato rispetto dei divieti e dei provvedimenti previsti dal nuovo decreto emanato dal Governo. Si tratta semplicemente di una diceria: non esistono infatti sanzioni amministrative (multe) in caso di trasgressioni al decreto, che invece comportano sanzioni di tipo penale, ben più gravi.

 

I decessi

3) La morte “per Coronavirus” è diversa dalla morte “con Coronavirus”. Lo ha specificato oggi l’Ulss 2, chiarendo che finora nel trevigiano non ci sono stati decessi per Covid-19. L’Ulss 2 ha invece registrato “dal 25 febbraio ad ora, otto decessi in pazienti con pluripatologie e positività al coronavirus: tutti i pazienti erano anziani (l’età media è 87 anni) e legati al focolaio epidemico che ha colpito la geriatria di Treviso”. Lo ha sottolineato questa mattina il direttore generale Francesco Benazzi.

 

Il contagio (smentito) del primario

4) Nei giorni scorsi era circolata la notizia (falsa) che parlava del primario di Geriatria a Treviso contagiato dal virus. Notizia smentita dall’Ulss 2: il medico "non è stato contagiato", ma “è a casa da alcuni giorni per una "banale" patologia influenzale”, ha scritto ieri in una nota l’azienda sanitaria.

 

Il servizio tv e i numeri

5) Ieri il sindaco di Treviso Mario Conte ha scritto un duro post contro un servizio andato in onda in tv. “Ha parlato di un nuovo cluster scoppiato a Treviso nel giro di pochissime ore con 96 persone positive, superando addirittura il focolaio di Vò – ha scritto il primo cittadino sulla propria pagina Facebook -. Non è assolutamente vero! A Vò i casi sono 90 nel territorio comunale, a Treviso sono 96 in tutta la provincia (i dati sono quelli di mercoledì, ndr)!”

 


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