CONEGLIANO - “E’ una situazione da città in ferie, non ci sono i ragazzi che vanno a scuola e di anziani mattinieri ne vedo pochissimi. Vedo anche meno corrieri con merce da consegnare, stiamo soffrendo tutti”.

 

E’ il panorama coneglianese descritto da Patrizia Loberto, presidente di Conegliano in Cima, ai tempi del Coronavirus. Una città che si è svuotata, e che sta vivendo un grande calo di movimento e presenze, soprattutto in centro. I commercianti però non si arrendono: “Siamo positivi e propositivi, stiamo fronteggiando l’emergenza con il sorriso, dando sicurezza ai nostri clienti e senza darci per vinti”, dice Loberto.

 

E c’è già chi è venuto incontro agli esercenti coneglianesi, abbassando gli affitti delle attività. “Un grande plauso a quei proprietari dei negozi che hanno abbassato gli affitti – continua la presidente -. Non è da tutti e soprattutto non è una cosa dovuta. E’ un segnale di grande unione, e solo così possiamo affrontiamo la situazione. E i nostri clienti affezionati continuano ad esserci”.

 

Secondo Loberto la città non si è fermata, “è solo un po’ più lenta”.

 

Lo conferma anche Riccardo Huster della libreria “Tralerighe” di Corte delle Rose: “Fortunatamente per noi la scorsa settimana è stata come le altre. Però il passaggio della gente è diminuito, ma è normale che sia così. Speriamo non si protragga, le ripercussioni ci sono sicuramente. Ma per ora è inutile fare grandi discorsi, bisogna vivere alla giornata”. Ad ogni modo Huster non vede in Conegliano – in questo momento - “una città così spettrale. C’è meno gente in giro, ma è normale”.

 

Le presenze aumentano sicuramente la sera, quando i giovani – che sono a casa da scuola – escono e si ritrovano nei locali del centro.

 

Il contraccolpo dovuto al Coronavirus si vede - in giro per la città - sopratutto durante la mattina. E c’è chi descrive così Conegliano: “Per strada è come se fosse sabato tutte le mattine”.