SAN VENDEMIANO - Serpeggiano rabbia e frustrazione tra gli esercenti e tra i titolari di bar e ristoranti, che dovranno aspettare il 1 giugno per riaprire le proprie attività. E il futuro, dopo la riapertura, non si prospetta roseo: ci sono i mancati guadagni dei mesi di chiusura e gli interrogativi sulla clientela che potrà esserci nei prossimi mesi.

 

E così Massimo Pradella, gestore del bar “Papi” a San Vendemiano, partita Iva aperta dal ‘91, lancia l’appello: “E’ giusto che il Governo mi riconosca il danno che è stato fatto, mi deve restituire il mancato guadagno di questi mesi”. Pradella ha detto che pagherà le tasse, ma chiede uno sforzo al Governo Conte, perché vengano erogati fondi per coprire le entrate perse in queste settimane.

 

“A che cosa serve pagare le tasse, se poi il Governo non c’è?” si chiede Pradella. Il problema è che – dopo il 1 giugno – la clientela non sarà sicuramente quella del periodo pre-emergenza. “Quando riapriremo, che guadagno ci sarà per noi? - continua Pradella -. Il Governo con le sue task force deve trovare le risorse, restituendoci almeno il 25% del fatturato, per coprire le spese vive. Non ci voglio guadagnare, anzi. Ma il mio pensiero va alle ragazze che lavorano da me. Io ho sempre trovato i soldi per le mie attività, lo deve fare anche il Governo”.

 

Quindi, “ok la chiusura anche fino a luglio, ma dateci l’equivalente del mancato guadagno”. Il futuro non è destinato a riservare, secondo Pradella, sorprese positive: “Per il prossimo anno bar e ristoranti saranno a metà del fatturato”.