Coronavirus, 8 italiani su 10 hanno difficoltà durante la convivenza forzata
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Ormai stiamo perdendo il conto del tempo che passa inesorabile tra le mura di casa. Una nuova normalità ha preso il sopravvento, fatta di mascherine, gel disinfettante e distanza minima di un metro gli uni dagli altri. Tutti cercano di immaginare come sarà questo dopo quarantena, cosa succederà, come cambieranno le relazioni sociali e il nostro modo di stare insieme. Gli esperti di Guidapsicologi.it, hanno pensato di dialogare con gli italiani per scoprire come si sta sviluppando a livello emotivo questo periodo di reclusione, quali sono i sogni e i desideri per il dopo, quali le occasioni di apprendimento e i metodi per rendere queste giornate il più piacevoli possibile.
Una difficile convivenza. Con gli altri e con se stessi
Un elemento che mette a dura prova la totalità degli italiani, segregati tra quattro pareti, è senza dubbio lo stato di convivenza forzata in cui si sono trovati da un giorno all’altro, senza la possibilità di prepararsi o di valutare come, dove e con chi trascorrere questa singolare e intensa esperienza. Famiglie numerose, coppie in crisi, genitori anziani da accudire. La pandemia ci ha messo tutti davanti a una durissima prova relazionale, con gli altri e con noi stessi. La difficoltà di convivere in spazi chiusi, più o meno grandi, senza poter evadere nei momenti di tensione è un problema per tutti, che sfida anche i legami più forti. Non sorprende infatti che per l’85% degli italiani la convivenza con gli altri stia risultando un problema, e nemmeno che il 15% dichiari che ad essere complicata è invece la convivenza forzata con se stessi. Quello che bisogna fare è cogliere l’occasione per imparare a gestire i conflitti, interni o esterni che siano, conoscere meglio se stessi e le persone che abbiamo attorno, approfittando di questo periodo così fuori dal comune, per fare progressi interiori e di relazione con gli altri totalmente inaspettati.
La meditazione è la migliore terapia
Italiani popolo di meditanti? A sorpresa il 64% afferma che in questi giorni l’attività migliore per il proprio benessere è la meditazione, mentre per il 36% vincono gli affetti: sentire le persone care con chiamate e videochiamate è ciò che migliora l’umore e rende sopportabili questi giorni di reclusione. La cucina si conferma come la passione che mette d’accordo l’intera nazione, ne è la prova l’introvabilità del lievito, ingrediente preziosissimo per un paese di panificatori, pastai, pasticceri e pizzaioli. Il lockdown sta facendo emergere il cuoco nascosto che risiede in ogni italiano. Tutti a fare dolci, pizze e pasta fresca, per ritrovare il sorriso in cucine troppo spesso trascurate.
Imparando dall’isolamento: pazienza e libertà
Da ogni situazione si impara qualcosa di importante, basta essere ricettivi e pronti ad accogliere ciò che arriva come un’opportunità di crescita e miglioramento di sé e del proprio stare nel mondo. L’ampia maggioranza degli italiani da questa esperienza sta imparando il grande valore della pazienza (69%), mentre il 31% il valore della libertà. Vi è la presa di coscienza generale dell’importanza di gesti da sempre considerati scontati, come fare una passeggiata, un pranzo in famiglia, prendere un caffè al bar, andare al cinema o comprare un biglietto per raggiungere un amico lontano. La libertà di movimento è stata eliminata a favore del distanziamento sociale.
Irrinunciabili affetti
Vedere le persone care è ciò che più desidera l’80% degli italiani mentre il restante 20% predilige l’uscire di casa. Questa chiusura e l’obbligo a mantenere le distanze hanno un peso enorme sull’emotività di tutti noi. Il contatto con gli altri, il bisogno di condividere non solo virtualmente ma anche fisicamente i nostri sentimenti, sono aspetti imprescindibili della natura umana, così come il bisogno di aggregarsi. Aristotele nel IV secolo a.C. definisce l’uomo zoon politikón, un animale politico, che ha la capacità e il bisogno di creare società e organizzarsi in comunità, che non può prescindere dalla vita pubblica. L’uomo è fatto di relazioni sociali, ha l’intrinseca necessità di interagire e socializzare, una necessità innata, e proprio per questo irrinunciabile.
La prima cosa che farò dopo l’isolamento
Tra i desideri degli italiani per il post quarantena, al primo posto, con il 54% c’è la voglia di uscire con gli amici per fare le cose più semplici, come mangiare, bere e abbracciarsi. Al secondo posto prenotare una vacanza 42%. Anche in questo caso si confermano come prioritari il desiderio di contatto umano e il bisogno di movimento e di scoperta del mondo. Solo il 4% degli intervistati non vedono l’ora che questa situazione finisca per tornare finalmente a fare shopping nei negozi fisici in totale libertà. Sono in molti a chiedersi come sarà il dopo Coronavirus, come cambieremo, se cambieremo. Sembrerebbe che malgrado le paure e le psicosi sempre in agguato, la natura umana bisognosa di affetto, relazioni e libertà per il momento si mantenga inalterata. Almeno nelle intenzioni.