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29 marzo 2024

Montebelluna

La Coop che gestisce i musei di Montebelluna vuole decurtare gli stipendi dei lavoratori

Il sindacato si oppone alla riduzione dei compensi di chi lavora nella cultura

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

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MONTEBELLUNA - La cooperativa Culture, che lo scorso mese ha vinto il bando di gara per la gestione dei musei comunali montebellunesi, vuole abbassare gli stipendi dei lavoratori. In 25, fra partite iva e lavoratori occasionali, sarebbero pronti ad andarsene dopo l’ennesima svalutazione del loro operato. Professionisti che lavorano da anni al museo di storia naturale e al memoriale della Gran Guerra di Montebelluna, passando da una cooperativa all’altra.

“La cooperativa Culture – spiega Marta Casarin, Segretaria Generale della FP CGIL di Treviso – lo scorso mese si è aggiudicata l’appalto per gestire il museo di storia naturale e archeologia e il memoriale della Grande Guerra. Il Comune di Montebelluna ogni due anni emana il bando di gara per i musei civici. La veneziana Culture, che ha preso il posto della montebellunese Delfino, ha vinto con un significativo ribasso. Come CGIL ci stiamo battendo affinché i due contratti a tempo indeterminato abbiano la continuità prevista dalle norme. Capiamo la difficoltà dettate dal momento, ma non è ammissibile che la cooperativa voglia abbassare gli ingaggi orari ai 25 lavoratori pagati a partita iva e per prestazioni occasionali, che prima percepivano rispettivamente 27 e 23 euro l’ora lordi.

Culture prima ha proposto una tariffa unica per tutti e successivamente 23 e 21,5 euro l’ora, un calo significativo anche considerando che il monte ore è ridotto, visti i pochi progetti attualmente in corso con le scuole. Nel corso degli anni questi lavoratori, compresi fra i 28 e i 45 anni di età, alcuni dei quali con 15 anni di esperienza alle spalle nel territorio, hanno dato un prezioso contributo e impulso all’attività museale, anche progettando laboratori didattici e visite guidate. La cultura e il lavoro offerti da storici, archeologi e naturalisti non devono e non possono essere svenduti, per di più considerando le alte e specifiche professionalità. La cooperativa, attiva da anni in ambito culturale a livello nazionale, vuole fare lo stesso prezzo ovunque, senza considerare le peculiarità della Marca”.

I musei comunali – conclude Marta Casarin, Segretaria Generale della FP CGIL di Treviso – racchiudono un’eccellente qualità lavorativa, che ora si rischia di perdere. Se gli operatori se ne andranno, saranno rimpiazzati, con un inevitabile abbassamento della qualità stessa del servizio. Chiediamo un intervento al sindaco Elzo Severin, perché chi prende in gestione i musei deve essere messo nella condizione di garantire oltre al servizio la qualità del lavoro, dentro un quadro di mantenimento e di stabilizzare i lavoratori. L’ex sindaco Marzio ha sempre avuto a cuore la cultura, è inammissibile che ora perda valore”.

 



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