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28 marzo 2024

Treviso

Controlli Green pass, gli artigiani trevigiani: "Dateci la possibilità di conoscere la scadenza del certificato"

Confartigianato: "Va fatta una deroga per le piccole imprese", Casartigiani: "Non ha senso la verifica giornaliera per le aziende con 4-5 dipendenti"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

green pass

TREVISO - Controlli ai dipendenti, paura di dover sospendere l’attività nel caso di mancanza di lavoratori e disagi. A un giorno dall’entrata in vigore del Green pass per i lavoratori sale il malcontento delle piccole imprese artigiane: “Siamo convinti sostenitori del vaccino come obbligo collettivo e individuale. Chi non si vaccina si espone ad un rischio per la propria salute e costringe la collettività a farsi carico di una recrudescenza dei ricoveri e dei relativi costi”, dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana Oscar Bernardi.

“L’applicazione del green pass sui luoghi di lavoro è per noi la soluzione per dare la continuità delle attività economiche ma vanno chiariti e semplificati i rilevanti problemi interpretativi ed applicativi per le piccole imprese, in particolare per i controlli sul possesso del green pass e gli aspetti di tutela della privacy”.

“Oggi ad esempio il datore di lavoro, per le disposizioni in tema di privacy, non può conoscere la data di scadenza del green pass del proprio dipendente. Andrebbe prevista una deroga per concentrare le verifiche solo su quanti hanno il green pass con una scadenza ravvicinata”.

Nella Marca Confartigianato stima che siano 7mila i lavoratori non ancora vaccinati sui 35mila addetti complessivi che operano in oltre 10mila imprese artigiane.

Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore di Casartigiani-Artigianato Trevigiano Salvatore D’Aliberti. “Siamo favorevoli al green pass, insieme al vaccino, è lo strumento che ci sta consentendo di ripartire, e di tornare ad avere dei rapporti sociali. Ma d’altra parte non si capisce l’obbligo esteso a tutte le imprese di controllare quotidianamente il green pass ai loro lavoratori. Una norma che trova ragion d’essere nella grande industria, ma che senso ha per aziende con quattro o cinque dipendenti? - chiede D’Aliberti - In queste imprese il titolare è spesso amico, collega e collaboratore degli stessi dipendenti. Crediamo debba essere data la possibilità al titolare di conoscere la scadenza del green pass, in modo che si facciano i controlli solo all’inizio e alla scadenza. Dover controllare ogni giorno la certificazione all’interno di queste imprese suona solo come una scartoffia in più da compilare”.

Oltre all’aspetto burocratico, gli artigiani sono preoccupati dalle difficoltà a trovare eventuali sostituti per i lavoratori sospesi. “Dopo cinque giorni di assenza il datore di lavoro è autorizzato a sostituirli, ma chi sarà disposto a entrare in un’azienda, in una bottega o in laboratorio per poche settimane? E’ già difficile trovare operai specializzati sul lungo periodo, figuriamoci a queste condizioni”.

 


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