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29 marzo 2024

Treviso

"Contro i macro-ambulatori truffa": la protesta dei medici di base

Il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione: stop alle ricette elettroniche

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TREVISO - Il Consiglio Direttivo regionale dei medici di base iscritti alla Fimmg, all'unanimità, ha dichiarato lo stato di agitazione.

 

"No alla truffa sulla sanità del Veneto. Ho giurato di difendere la salute del mio paziente dalle malattie e intendo difenderla anche dalle truffe della politica". Questo il cartello che nei prossimi giorni i medici esporranno nei loro ambulatori. Una protesta contro la Regione Veneto, per il via libera ai macro-ambulatori e la decisione sulla delibera di giunta sul contratto di esercizio per le medicine di gruppo integrate, mai concordata con la Fimmg. «Nonostante la stessa delibera reciti “sentite le organizzazioni sindacali per la medicina generale”, cioè affermando il falso - sottolinea il sindacato - . Una situazione che non possiamo tollerare anche perché avvia una programmazione vuota di contenuti». Da qui la decisione di denunciare il governatore Luca Zaia e il segretario il segretario di giunta, Mario Caramel, per falso in atto pubblico.

 

«Che senso ha attivare 164 ambulatori 24ore senza il finanziamento dedicato all'assunzione di assistenti di studio, infermieri o personale amministrativo e all'acquisto di attrezzature? - tuona la Fimmg - Come facciamo a dare corpo alla riforma se non ci danno gli strumenti adeguati? Avevamo fatto presente in Quinta Commissione Consiliare che le ristrutturazioni del territorio possono attuarsi solo con un “vero” investimento economico; invece, da un po' di tempo, assistiamo ad un valzer di cifre sparate in aria, ma di concreto non c'è nulla. Non possiamo accettare una riforma dove i politici fanno i grandi proclami e a noi toccano le spese. Tanto meno vogliamo essere complici di questa truffa ai nostri pazienti».

 

A questo si somma anche la decisione di sospensione l'invio della ricetta elettronica che il ministero dell'Economia e Finanze ha finanziato in Veneto con 280 milioni. «Non abbiamo più la forza di tappare i buchi di un sistema che cola a picco».

 


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