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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Continuano le violenze sulle donne, la Regione finanzia il Cav di Vittorio Veneto

Arrivano più di 30mila euro per l'unico centro antiviolenza dell'ex Ulss 7

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30mila euro al cav di vittorio veneto

VITTORIO VENETO - I Cav (Centri Anti Violenza) dei comuni rappresentano un tentativo concreto di arginare il ripetersi di episodi ormai diventati una triste consuetudine. Il Centro Anti Violenza di Vittorio Veneto ascolta e dà voce alle donne.

 

L’amministrazione regionale ha destinato al lavoro di questo fondamentale presidio territoriale, una somma di 20.424,38 euro erogati dallo Stato.

 

La risorsa - come spiega l’assessore alle politiche sociali Barbara De Nardi - verrà impiegata per sviluppare azioni a favore degli studenti delle scuole superiori cittadine col proposito di far conoscere il fenomeno della violenza contro le donne, promuovendo tra i giovani la cultura del rispetto e migliorando le relazioni tra i sessi, spesso compromesse da stereotipi e pregiudizi.

 

La regione Veneto ha inoltre assegnato al Cav della nostra città un’ulteriore somma di 12.900 euro a sostegno delle spese gestionali. L’entità della cifra è stata calcolata sulla base del numero dei nuovi accessi registrati dalla struttura nel corso del 2016, che sono stati 138.

 

“Il servizio - continua De Nardi - è partito nel giugno del 2015. Ci aspettavamo di dover rispondere alle richieste di aiuto di qualche decina di donne e invece il numero delle utenti che hanno contattato i nostri uffici è andato al di là delle previsioni. Un chiaro segno dell’estensione del fenomeno”.

 

Quello di Vittorio Veneto è ancora il solo Centro Anti Violenza operativo nel territorio dell’ex Ulss 7. La violenza sulle donne assume molteplici aspetti anche se quella fisica resta la più facilmente riconoscibile. Non meno grave però è quella psicologica.

 

A rendere complesso il lavoro degli operatori interviene anche il fatto che non esiste una “vittima tipo”: il fenomeno non fa distinzioni sociali né di età, colpisce indiscriminatamente tanto la professionista affermata quanto la casalinga.

 

“La gestione del Centro Anti Violenza - spiega De Nardi - è a totale carico dell’amministrazione comunale e il trend degli accessi registrato nel corso del 2017 è in linea con quello del 2016 a riprova del fatto che si tratta di qualcosa di difficile da sradicare. Quando la stampa se ne occupa però, il numero delle donne che si rivolgono al servizio conosce un picco”.

 



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