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18 aprile 2024

Castelfranco

Continuano le proteste di genitori e insegnanti contro la DaD

Alla vigilia dello sciopero nazionale contro la didattica a distanza, sono stati appesi cartelli, cuori e messaggi ai cancelli delle scuole in segno di protesta

| Leonardo Sernagiotto |

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Continuano le proteste di genitori e insegnanti contro la DaD

CASTELFRANCO - Alla vigilia dello sciopero nazionale contro la DaD, continua la protesta dei genitori e degli insegnati a Castelfranco contro la didattica a distanza. Dopo l’iniziativa di domenica, ieri pomeriggio un gruppo di genitori, insegnanti, bambini e ragazzi delle scuole della castellana hanno appeso cartelli, cuori e messaggi sui cancelli dei vari istituti per chiedere l'apertura della scuola a breve anche in zona rossa, dall'infanzia alle superiori.

«Le scuole sono luoghi sicuri per i nostri ragazzi, perché sono sempre state rispettate le regole di sicurezza, il distanziamento, l’uso delle mascherine» ricorda Cinzia Bassani, che sottolinea ancora una volta i danni psicologici che può provocare la didattica a distanza mantenuta per troppo tempo: «Le relazioni vere non si possono costruire attraverso lo schermo di un computer. Ci sono moltissimi ragazzi che cominciano ad avere dei disagi importanti anche a livello psicologico. Di per sé l’adolescenza è un’età difficile: abbiamo bisogno assolutamente che questi ragazzi ritornino in una vita normale».

Le fa eco Silvia Bosco, che rimarca la sicurezza sanitaria a scuola: «Ci sono dei protocolli rigidissimi in caso di Covid, per cui a scuola non ci si contagia e se ci sono dei bambini ammalati vengono subito isolati. Da ottobre ad oggi non abbiamo nessuna notizia di studenti, maestri o professori che si siano contagiati a scuola».



Dal punto di vista educativo, Silvia Bosco avverte sulle lacune che genera la Dad: «La scuola non è solo socializzazione, ma anche relazione e apprendimento: le ultime ricerche che trattano di “neuroni a specchio” indicano come noi apprendiamo empaticamente nel vedere quello che fanno gli altri. Possiamo diventare dei veri cittadini solo se possiamo relazionarci in modo adeguato, capendo quali sono le regole di questa società. Tutto ciò è impossibile rimanendo a casa, chiusi nella propria camera».

La protesta di oggi mira dunque a limitare l’uso della Dad solo per brevissimi periodi di tempo e a imporre chiusure mirate solamente per quelle scuole dove ci sono contagi, e non in tutta la regione indistintamente. «Tutti hanno il diritto all'istruzione e i protocolli scolastici sono già severi per evitare eventuali contagi» ribadiscono il gruppo genitori-insegnanti.

 


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