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18 aprile 2024

Esteri

Continua l’impegno italiano per l’addestramento delle forze di polizia afghane

A Herat i militari italiani hanno anche formato le donne poliziotto impiegate nel controllo della sicurezza ai seggi elettorali

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Continua l’impegno italiano per l’addestramento delle forze di polizia afghane

HERAT – È avvenuto questa settimana a Herat il passaggio di consegne tra il maggiore Massimiliano Bolis e il tenente colonnello Patrizio La Spada, ora alla guida del Police Advisory Team (PAT), l’unità del contingente italiano di ISAF incaricata della formazione delle forze di polizia afghane, attività di fondamentale importanza nell’ambito del processo di transizione in corso che vedrà l’assunzione di responsabilità della sicurezza da parte delle autorità locali entro la fine del 2014.

Tra le attività di consulenza e di assistenza svolte con successo dai militari del Police Advisory Team nei confronti della polizia afghana si contano lezioni di “Primo soccorso” in situazioni di emergenza operativa, corsi di “Tutela e scorta”, “Controllo della folla” e convegni sul “Diritto di polizia”, con insegnamenti normativi sulla prevenzione delle turbative di ordine pubblico.

La polizia afghana ha così potuto, insieme alle altre forze di sicurezza, garantire il regolare andamento delle operazioni di voto del 5 aprile scorso nelle province in cui opera il Regional Command West, il comando multinazionale ed interforze di ISAF su base brigata “Sassari”.

Viva soddisfazione, in particolare, era stata espressa all’indomani delle elezioni dal viceministro dell’Interno afghano Ekramuddin Yawar al comandante del contingente italiano, generale Manlio Scopigno, per gli esiti del “Polling Sites Security Course”, uno specifico corso svolto dal personale femminile dell’Arma dei Carabinieri del Police Advisory Team a favore di un centinaio di donne poliziotto incaricate della selezione e del reclutamento di millecinquecento “Civilian Female Searchers”. Questo personale è stato, poi, impiegato nelle perquisizioni e nei controlli di sicurezza sulle donne afghane recatesi in massa alle urne negli oltre 900 seggi elettorali allestiti nell’area di responsabilità italiana.

 



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