28/03/2024pioggia

29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

28 marzo 2024

Montebelluna

Il consorzio Piave investe 20milioni per tutelare il fiume

Le nuove norme introducono il “deflusso ecologico” che impone più rispetto per l’ambiente fluviale un uso parsimonioso dell’acqua

| Ingrid Feltrin Jefwa |

immagine dell'autore

| Ingrid Feltrin Jefwa |

Il consorzio Piave investe 20milioni per tutelare il fiume

FOTO – deviazione dal Piave a Fener

 

MONTEBELLUNA – Quello che inizialmente era stato stabilito come “deflusso minimo vitale” vale a dire la quantità d’acqua che per legge deve rimanere nei fiumi a fronte del prelievo irriguo da parte dei consorzi, nell’imminente 2021, sarà ridefinito come “deflusso ecologico”. Ciò impone di rideterminare i valori di risorsa idrica che i consorzi possono attingere dai fiumi al fine di tutelare l’ecosistema fluviale ma anche di adottare misure volte al risparmio della acqua, una risorsa troppo preziosa per essere depauperata.

 

I cambiamenti all’orizzonte hanno imposta anche al Consorzio di bonifica Piave di intraprendere importanti iniziative nel rispetto delle nuove norme come spiega il presidente Amedeo Gerolimetto: “Nel confermare con convinzione l’adesione all’obiettivo di diminuire i prelievi dal grande fiume e garantire una sempre maggiore qualità sotto il profilo ecologico ed ambientale, il Consorzio di bonifica Piave ha avviato da tempo una profonda analisi delle derivazioni gestite e degli impatti che l’applicazione del DE avrebbe nel caso di immediata e completa applicazione.

 

Purtroppo, non vi è dubbio, che una riduzione improvvisa della derivazione, volta ad assolvere all’obbligo di rilascio richiesto, avrebbe impatti devastanti sotto il profilo economico, ambientale e paesaggistico su un territorio molto ampio, vissuto ed abitato da centinaia di migliaia di cittadini e di attività economiche di elevata valenza.

 

L’applicazione del DE nella misura prevista dalla Direttiva può generare una riduzione della portata disponibile del 50% con nette riduzioni della produzione vendibile dovuta alla mancata produzione agricola grazie alla perdita di convenienza di alcune colture rispetto ad altre e ricadute sul numero di aziende e di addetti dedicati al settore primario nell’area.

 

Ugualmente avremo perdite di produzione di energia da fonte rinnovabile e altrettanto importanti impatti negativi sul territorio interessato, valutabili attraverso i servizi ecosistemici, in particolare sotto l’aspetto turistico-ricreativo e quello ambientale-paesaggistico”.

 

Già ma si tratta di sacrifici necessari in un contesto ambientale sempre più compromesso dall’antropizzazione indiscriminata, con gravi conseguenze anche climatiche che sono sotto gli occhi di tutti; tant’è che il Consorzio pur se preoccupato per l’impegno richiesto è ben consapevole di questa necessità e si è già attivato con progetti concreti, volti a trasformare la propria rete irrigua sul territorio.

 

Molte sono le azioni necessarie in tal senso, dalla conversione degli impianti a scorrimento in pluvirrigazione ma anche la riduzione degli sprechi con una manutenzione sempre più efficace: quindi nuove opere e interventi, che saranno realizzati entro il 2022, finalizzati una gestione più ragionata dell’acqua, per un valore di 20milioni di euro.

 


| modificato il:

foto dell'autore

Ingrid Feltrin Jefwa

SEGUIMI SU:

Leggi altre notizie di Montebelluna
Leggi altre notizie di Montebelluna

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×