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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

La Consolata è in vendita

Dopo 80 anni di presenza a Vittorio Veneto, la storica casa dei missionari chiude. Per un deficit di 50 mila euro

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

La Consolata è in vendita

VITTORIO VENETO – E’ un’istituzione dal 1935, anno della sua fondazione. La Consolata di via Rizzera, per 80 anni (verranno festeggiati domenica con una messa nella chiesa dei santi Pietro e Paolo), è stata un luogo di riferimento prezioso per la città. Un simbolo di accoglienza, solidarietà, spiritualità e formazione. Eppure anche questo tassello imprescindibile della collettività vittoriese (e non solo vittoriese) sta per uscire definitivamente dalla nostra storia.

 

La testimonianza. “Chiudiamo. E’ deciso. E lo facciamo a malincuore – spiega padre Silvio -. A settembre la casa verrà messa in vendita e non sappiamo che futuro avrà. Si tratta di una scelta sofferta, ma obbligata visto che abbiamo un deficit nel bilancio di 50mila euro. In Italia le case della Consolata sono 12, e quella vittoriese è l’unica a trovarsi in una situazione di sofferenza.”

Di chi è la proprietà dell’immobile? “L’edificio – risponde padre Silvio – appartiene alla missione, mentre la cappella è di proprietà della diocesi, che l’aveva recuperata e restaurata durante la guerra.”

 

I ricordi. Padre Silvio, che ha 78 anni, non nasconde il suo rammarico per la chiusura della casa. “Io sono originario del Trentino – racconta – ma nel 1950 ho frequentato la seconda media proprio in questo edificio. A cui sono profondamente legato”.

 

Il “futuro”. Attualmente all’interno della Consolata di via Rizzera vivono e operano cinque padri missionari e un seminarista. Due padri, dopo la chiusura, si trasferiranno in Argentina e in Portogallo, mentre padre Osorio (il superiore) e probabilmente padre Pio (che ha 80 anni e presta il proprio aiuto alle suore di clausura di San Giacomo) andranno a vivere nella casa-famiglia di Nervesa gestita da missionari e laici. “Dopo la chiusura, prevista per settembre, - prosegue padre Silvio – resteremo in zona per due o tre mesi per proseguire le attività che svolgiamo in loco. In seguito i battenti verranno chiusi definitivamente”.

La perdita della Consolata sarà sentita con tristezza nel territorio, sia presso i laici che per le comunità monastiche e sacerdotali della diocesi. Per il momento però dal castello del vescovo non arriva alcun commento. “Non so niente a proposito della Consolata – si limita a dire il segretario del vescovo. – E il vescovo in questo momento è impegnato con la visita pastorale, per cui non può essere raggiunto.”.

 



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Emanuela Da Ros

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