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28 marzo 2024

Esteri

Congo, Dal 2016 Sterminate 3.300 Persone

Neonati fucilati e bambini a cui sono stati amputati gli arti

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Congo, Dal 2016 Sterminate 3.300 Persone

Di Laura Porcu

Da ottobre 2016 sono morte in Congo 3.300 persone nella regione del Grande Kasai. Si tratta di un vero e proprio sterminio di massa. Secondo un rapporto pubblicato dalla Nunziatura apostolica a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, sarebbero state ritrovate 42 fosse comuni con all’interno migliaia di morti e 20 villaggi completamente rasi al suolo. Secondo l’Onu, che conferma la notizia, sono state commesse violenze atroci nei confronti di donne e bambini. Si parla infatti di neonati fucilati e bambini a cui sono stati amputati gli arti con un machete, donne incinte sventrate e molto altro ancora. Secondo l’Onu si tratta di crimini e atrocità commessi da una milizia, Bana Mura, costituita per combattere i ribelli di Kamwina Nsapu e finanziata dall’esercito congolese.

La Repubblica Democratica del Congo sta infatti vivendo una crisi senza precedenti a causa di problemi politici, economici, etnici e sociali. A causa delle violenze è iniziata una migrazione che ha visto lo spostamento di 1,3 milioni di persone fuggite dal Gran Kasai. Ne derivano altrettanti rischi come il rischio malnutrizione per circa 400mila bambini. Anche la Chiesa cattolica ha subito attacchi da parte dei ribelli, quattro circoscrizioni hanno subito danni come chiese distrutte, vescovi costretti all’esilio, scuole e cliniche danneggiate e chiuse. Un colpo mirato visto il ruolo importante della Chiesa nel tentare di risolvere la crisi politica del paese che vede un presidente che non vuole rinunciare al potere. Già lo scorso anno, Kaliba aveva annunciato le elezioni che sembravano volersi realmente svolgere ma alla vigilia del voto la commissione elettorale ha annunciato di non poterle indire in quanto non a conoscenza del numero esatto dei votanti. Da quel momento sono iniziati violenti scontri che hanno visto numerosi morti causati dall’esercito.

Il 31 dicembre 2016 un accordo, nominato l’Accordo di San Silvestro, firmato da governo e opposizione, che prevedeva la formazione di un governo di unità nazionale per portare il paese a votare entro la fine del 2017. Da allora in Congo esiste si un governo ma formato da Kaliba e una piccola parte dell’opposizione. Ad oggi circa l’83 per cento della popolazione congolese chiede le elezioni democratiche e pacifiche ma si teme che le violenze siano causate e provocate dal presidente Kaliba al fine di gettare il paese nel caos. Il 30 giugno si è festeggiato l’anniversario dell’indipendenza del Congo e la Chiesa ha invitato i fedeli a “una giornata di digiuno e preghiera per la nazione” affinché simili atrocità possano finire una volta per tutte.

Per gentile concessione Ultima Voce

 



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