Pieve di Soligo – Si torna a parlare di “furbetti” nelle aziende sanitarie locali. Ancora una volta la Guardia di Finanza ha scoperto una situazione anomala che sarebbe costata soldi allo stato e quindi a tutti i contribuenti. Questa volta però non si parla di evasione del ticket ma di conflitto di interessi. Ad essere indagati sono tre ex direttori generali dell’Ulss1 di Belluno.

La polizia tributaria bellunese ha denunciato alla Corte dei Conti Angelo Lino Del Favero (in foto), Alberto Vielmo ed Ermanno Angonese.
I tre si sono succeduti alla guida dell’Ulss 1 di Belluno dal 1999 al 2008 e tutti e tre ricoprirono il doppio ruolo di direttore generale dell’Ulss e presidente del consiglio di amministrazione dell’ospedale Codivilla Putti di Cortina.
L’istituto Codivilla Putti è un centro per la cura delle infezioni osteo-articolari e per il trattamento dei traumi da sport invernali. Ha una gestione mista pubblico-privato con la partecipazione dell'Ulss n.1 di Belluno e del gruppo romano GIOMI S.p.A.

Come azionista per il 51% del Codivilla, l’azienda sanitaria locale bellunese deve vigilare sulla gestione economica della struttura di Cortina e decidere sui finanziamenti dei ricoveri. Per questo un direttore generale dell’Ulss, quindi il controllore,  che siede nella poltrona più alta del cda dell’ospedale controllato si trova in una scomoda situazione di conflitto di interessi.

Il primo a sedere in due poltrone fu Angelo Lino Del Favero, a capo dell’Ulss 1 di Belluno dal 1999 al 2002.
Del Favero, però, a differenza dei suoi due successori avrebbe fatto parte del cda del Codivilla Putti a titolo totalmente gratuito.

In seguito, trasferito all’Ulss7 di Pieve di Soligo, della quale è attualmente dirigente generale, avrebbe lavorato come consulente giuridico ed amministrativo della società mista che gestisce il centro di Cortina. Un incarico che Del Favero accettò dopo aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione della Regione e che gli fruttò in tutto 20 mila euro.