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28 marzo 2024

Nord-Est

Confapi, turismo: le presenze in Veneto del 2020 tornano indietro di 25 anni

Dopo un 2019 da record, nello scorso anno persi in Regione il 60% degli arrivi e il 53,8% delle presenze

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Venezia

VENEZIA - Dopo un 2019 con cifre record per il turismo veneto, con oltre 20 milioni di arrivi e oltre 71 milioni di presenze, la pandemia da Covid-19 ha inevitabilmente arrestato i flussi turistici nella nostra Regione, facendo registrare dati che ci portano indietro alla metà degli anni ’90.

Il periodo gennaio-novembre 2020 si è chiuso con perdite elevate, riassunte da un -60% degli arrivi e un -53,8% delle presenze, cioè dei pernottamenti. Ciò è dovuto soprattutto alla forte riduzione di turisti stranieri, impossibilitati a raggiungere il nostro territorio, che per il Veneto nel 2019 rappresentavano il 65,3% dei visitatori.

Nello stesso periodo le presenze internazionali si sono contratte del 67,9%, con la Germania che si conferma la principale provenienza estera. Le presenze degli italiani sono calate del 23,5%, nonostante i segni positivi estivi: agosto +8,6% e settembre +0,5%, complice anche le buone condizioni metereologiche.

Le strutture extralberghiere nel periodo gennaio-novembre hanno avuto delle perdite importanti (-48,7% delle presenze), ma meno rilevanti di quelle subìte dal comparto alberghiero (-59,8%).

La stagione balneare si è conclusa con flussi turistici molto inferiori a quelli cui siamo stati abituati, stimabili in 11 milioni di presenze in meno, cioè il -45,8%.

I pernottamenti nelle località del lago di Garda sono dimezzati (-56,3%), 7 milioni in meno. Il turismo in montagna aveva avuto un buon avvio del 2020 prima della pandemia e perdite lievi in estate, all’insegna del distanziamento, ma la contrazione dei flussi è comunque pesante e pari a -20,1%, inoltre l’impatto della chiusura degli impianti di risalita durante le scorse festività natalizie sarà evidente a breve, quando vedremo l’andamento della stagione invernale in corso, mai decollata, con un periodo dicembre-febbraio che solitamente avrebbe ricevuto il 27% dei pernottamenti.

Le città d’arte e le località termali appaiono le più colpite con una perdita delle presenze turistiche addirittura superiore al 60%: nel corso dell’anno, fino a novembre, le città d’arte hanno registrato 15,6 milioni di presenze in meno; la sola città di Venezia ne ha perse 8,8 milioni (-71,7%); alle terme risultano 2 milioni di mancati accessi, cifra molto importante per questa tipologia di destinazione (-65,2%).

Al fine di rilanciare il turismo locale, tuttavia, Confapi Venezia sta promuovendo per i prossimi mesi un programma articolato di itinerari didattico-formativi per “Over 50” alla scoperta delle tradizioni storiche, culturali ed enogastronomiche delle eccellenze produttive e paesaggistiche del territorio veneto.

“IN VIAGGIO”, questo il nome del nuovo progetto, ha trovato la collaborazione dei Comuni di Jesolo, Oderzo, Valdobbiadene e Selva di Cadore, mete dei tour che mirano a promuovere visite di prossimità, aprendo le porte a siti d’interesse culturale e naturalistico, nonché a realtà produttive venete di eccellenza. Si mira a coinvolgere un pubblico di turisti dai 50 anni in su, sfruttando le giornate infrasettimanali e prolungando la stagionalità.

Commenta così i dati il Presidente di Confapi Jesolo, nonché Vicepresidente di Confapi Venezia con delega al Turismo, Roberto Dal Cin: “Il settore del turismo, così importante e strategico per il nostro territorio, è stato sicuramente tra i più colpiti dal Covid-19, tuttavia il dato dei mesi centrali estivi, con i nuovi turisti italiani registrati, per lo più pendolari, credo possa esser un pinto di partenza anche per la stagione alle porte.

L’impossibilità di viaggiare, il desiderio di riscoprire i luoghi di prossimità e il meteo favorevole hanno permesso di avvicinare nuova clientela, che dovrà essere fidelizzata e incentivata a tornare con il contributo di tutti, Pubblico e Privato, in sinergia. Il progetto di Confapi ‘In viaggio” ne è la concreta testimonianza.”-

Quanto al prossimo futuro – conclude Dal Cin – ci attendiamo dal Governo, e in modo particolare dal neo Ministro al Turismo Garavaglia, delle certezze, pur nelle note difficoltà che ci riserva il periodo, vincolato all’efficienza dell’andamento della campagna vaccinale in corso.

Gli operatori son pronti a fare la propria parte, ancora una volta, con responsabilità, fiducia e voglia di ripartire.”
 

 



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