Conegliano, "rischiavamo di pagare di tasca nostra l'illuminazione rosa del Castello"
La preoccupazione di Conegliano in Cima. Ma il comune coprirà le spese
CONEGLIANO - Tirano un sospiro di sollievo, dalle parti di Conegliano in Cima. Perché i vertici non dovranno rispondere con soldi propri dell’illuminazione del Castello, che si era “tinto” di rosa in occasione del Giro d’Italia.
Il commissario prefettizio Antonello Roccoberton, alla guida della città dopo la caduta dell’amministrazione Chies, ha infatti reso noto che quella spesa verrà coperta con i fondi del comune.
Era stato il vicepresidente di Conegliano in Cima, Stefano Sperandio, a lanciare l’allarme: “L’associazione, su richiesta dell’amministrazione, aveva sottoscritto un contratto con una ditta terza per oltre 5600 euro, con la promessa di un contributo a copertura della spesa. Era il 29 gennaio 2020. Addirittura, all’ultima nostra richiesta abbiamo ricevuto un bel due di picche. Recentemente è arrivato l’ennesimo sollecito di pagamento da parte della ditta installatrice, sollecito che ci obbligava a fare fronte con le nostre personali finanze per evitare azioni legali”.
I vertici dell’associazione non dovranno quindi pagare di tasca propria per far fronte alla spesa. Ma non è l’unico nodo sciolto in giornata: anche sul fronte luminarie, infatti, arriveranno i contributi comunali.
“C’è l’intendimento di venire incontro alle loro esigenze – spiega Roccoberton, parlando delle richieste di contributi per l’installazione delle luci natalizie -. I 20mila euro (già stanziati, ndr) verranno incrementati”.
E così gran parte delle spese per decorare la città con le luminarie verranno coperte grazie all’aiuto del comune.
“Non c’è alcun motivo per non venire incontro (all’associazione, ndr) – continua il commissario -. C’è la possibilità di dialogare, l’obiettivo principale è il bene della comunità”.