Conegliano, grossi problemi per la mozione di sfiducia all'assessore: "E' un pastrocchio burocratico"
Le precisazioni di Bernardelli: l'unico che può essere sfiduciato è il sindaco
CONEGLIANO - La mozione per sfiduciare l’assessore Claudia Brugioni presenta molti problemi “tecnici”. Addirittura si tratta di un tipo di mozione che non esiste nemmeno.
Lo ha spiegato il presidente del consiglio comunale Giovanni Bernardelli, a cui spetta la preparazione dell’ordine del giorno del consiglio, in cui la mozione dovrebbe essere votata. Bernardelli ha convocato per domani sera una riunione con i capigruppo, proprio per discutere la questione. “Ha dei grossi limiti – precisa il presidente -, ho parlato con gli uffici che devono autorizzarmi a mettere la mozione nell’ordine del giorno.
Non esiste in nessun regolamento che il consiglio sfiduci un assessore, e questo è un problema”. Da regolamento l’unico che può essere sfiduciato attraverso una mozione è, infatti, il sindaco. Ma c’è anche un altro problema: perché sia valido, il documento deve essere presentato da almeno due quinti dei consiglieri, condizione che non si è verificata in questo caso.
I firmatari della mozione per sfiduciare Brugioni sono infatti “solo” Alberto Ferraresi, capogruppo del Movimento 5 Stelle, Flavio Pavanello, omologo di “Cambiamo Conegliano” e Francesco Polo, che guida i Popolari per Conegliano.
Terzo elemento, il tipo di voto. I firmatari hanno chiesto che sia segreto, ma il regolamento prevede – per la sfiducia al sindaco, l’unica ammessa – il voto palese.
“È un pastrocchio burocratico – dice Bernardelli -. Per come è presentata la mozione è troppo debole, potremmo dire addirittura che non esiste nemmeno una cosa di questo genere”. Eppure un precedente c’è. 8 anni fa fu votata proprio una sfiducia nei confronti di un assessore: “Ma non si può, è sbagliato”, puntualizza il presidente.