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28 marzo 2024

Treviso

Con l'approvazione del decreto attuativo l'assegno unico universale diventa realtà

Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Veneto: "Ora serve una riforma fiscale che preveda minore contribuzione per chi ha carichi familiari maggiori"

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Forum delle associazioni familiari, approvazione decreto attuativo assegno unico universale

TREVISO - Il primo passo - decisivo - è stato fatto: l’assegno unico è realtà. Uno strumento di sostegno alla famiglia e alla natalità. Commenta Adriano Bordignon, direttore del Consultorio del Centro della Famiglia di Treviso e presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Veneto: “Con l’approvazione del decreto attuativo dell’assegno unico abbiamo gettato le fondamenta sulle quali costruire politiche di welfare solide per la sostenibilità demografica, e quindi sociale, economica ed ambientale del nostro Paese. Un cantiere aperto, da ampliare e perfezionare, di fronte al quale le associazioni familiari continueranno a tenere puntati i riflettori, mantenendo la massima attenzione, affinché a questa infrastruttura strategica per il futuro dell’Italia siano garantite maggiori risorse”.

Questo per non correre il rischio di interpretare l’assegno unico come uno strumento di lotta di povertà, quando invece rappresenta una misura davvero universale e a beneficio di tutte le famiglie. E se sei miliardi in più ogni anno a bilancio per i figli è una cifra neanche immaginabile non più tardi di una decina di anni fa, non si può dire di essere giunti al traguardo definitivo, nonostante per la prima volta una misura individua i figli quali bene comune rivolgendosi ai nuclei familiari indipendentemente dallo status lavorativo dei suoi componenti. Oltre due milioni di famiglie, disoccupati e partite Iva, avranno per la prima volta un assegno per figlio. Al contempo, il Governo assicura che con alcune clausole correttive inserite nel testo, nessuna delle famiglie beneficiarie degli strumenti di sostegno finora esistenti ci perderà.

Aggiunge Bordignon: “Ora si tratta di mettere in campo una riforma fiscale più family friendly che tenga realmente conto della composizione dei nuclei familiari rispettando il principio di equità orizzontale. Un principio che, secondo l’articolo 53 della Costituzione, sancisce, a parità di reddito, la minore contribuzione fiscale da parte di chi ha carichi familiari maggiori. Un tema, questo, sul quale invitiamo anche le organizzazioni sindacali a insistere perché i lavoratori non sono individui isolati dal mondo, ma vivono in una famiglia”.

Per il presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Veneto è poi necessario dare pieno corso al “Family Act” in discussione in Parlamento, provvedere con urgenza a sostenere il lavoro giovanile e femminile, implementare i servizi per la conciliazione dei tempi di lavoro e della famiglia, i servizi territoriali per la prima infanzia e per i minori, potenziare i consultori familiari e progettare finalmente soluzioni concrete per l’abitare di giovani e giovani coppie. “Un impegno verso un obiettivo collettivo che deve necessariamente vedere il concorso della Regione del Veneto e dei Comuni quali protagonisti del cambiamento nei territori, anche grazie alle risorse del Pnrr e dei fondi europei. Perché solo mettendo in rete energie, mezzi e competenze, potremmo dar seguito alle iniziative oggi in atto, riconoscendo finalmente il tema della denatalità quale questione strutturale, affinché il nostro sistema-Paese possa essere sostenibile e competitivo nel prossimo futuro”.

Quanto al Veneto, il Forum delle Associazioni Familiari del Veneto ricorda che negli ultimi dodici anni  ha perso il 33% dei nuovi nati: un bambino su tre. Uno squarcio demografico che silenziosamente, ci avvicina al precipizio. “Un rischio sempre più vicino, che mette drammaticamente alla prova l’equilibrio di quanto costruito finora. Serve la forza e il coraggio di gettare ponti oltre gli ostacoli, oppure, come un castello di carte, saremo inesorabilmente destinati a cadere”.

 


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Roberto Grigoletto

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