Con il Governo o contro: la pericolosa polarizzazione della democrazia
Tra accuse, silenzi e scontri istituzionali, il dibattito si trasforma in una guerra di fazioni. Ma le persone 'perbene' devono schierarsi?
| Jessica Donisi |

A quanto pare se sei una persona perbene sei chiamato a scegliere da che parte stare, col governo o contro. Contro vorrebbe dire, in questo caso, con la magistratura. Sei chiamato a scegliere tra potere esecutivo e giudiziario come fossero uno contro l'altro. Triste, per non dire ridicolo, eppure tant’è. È come chiedere se vuoi più bene a mamma o papà o se vuoi buttare dalla torre il primogenito o il secondogenito.
Se non scegli sei automaticamente contro il governo?
Se non sei col governo resti una persona perbene o perdi questo status?
E quali sono le persone perbene secondo il governo?
E le persone “permale” possono scegliere? E cosa scelgono?
Non è il primo richiamo, le sorelle Meloni e il governo spesso si appellano agli italiani con queste modalità, più che discutibili, convinti di avere dalla loro parte la maggioranza di essi, che sarebbe, secondo i sondaggi, circa il 30% (e quindi il 70%?).
La parte giusta dove stare sarebbe quella del governo?
Chi non sta col governo quindi sta automaticamente dalla parte sbagliata?
Come detto non molto tempo fa il governo continua a stare dalla parte giusta della storia, questo non si è ben capito come sia stato stabilito, lo hanno deciso da soli, ma evidentemente questa parte prevede, tra le altre cose, l'assistere imperturbabili al massacro palestinese indiscriminato, senza condanna alcuna, anzi, verso migliaia e migliaia e migliaia di innocenti, bambini e non (se questa è la parte giusta della storia siamo messi bene e c’è proprio di che andarne fieri!).
E Almasri da che parte sta? Perché con buona probabilità starà dalla parte di chi lo ha liberato o ne ha permesso la liberazione e il rimpatrio con tanto di comitato d’accoglienza, quindi se un torturatore, un pluriomicida e uno stupratore anche di bambini sta da questa parte siamo sicuri che sia la parte giusta?
Mentre chi semplicemente, nella sua libertà di pensiero, parola, opinione, solo perché si fa delle domande sulla vicenda, o non la pensa come il governo o non ne condivide le scelte o chiede delle risposte o pensa che questa faccenda si poteva gestire diversamente, solo per questo sia dalla parte sbagliata? O è ancora lecito e concesso mettere in discussione le azioni del governo e allo stesso modo nutrire dubbi sulle accuse notificategli? Che poi sono abilissimi ad utilizzare come assist.
Come possono i non addetti ai lavori capirci qualcosa se nessuno spiega nulla? Oltretutto in Italia non si capisce mai se un atto è dovuto o voluto, e questo vale tanto per il rilascio di Almasri che per le accuse susseguenti, possibile che sia sempre tutto ad interpretazione, pure le procedure?
Dopodiché si negano i contenuti, ma si fa la chiamata alle armi, senza aver fornito spiegazione alcuna, si richiede allineamento a priori. Purtroppo resta il vuoto di argomentazioni e il linguaggio sempre aggressivo, minaccioso, tracotante di rabbia, di odio, di vendetta, pur essendo alla guida del paese e quindi con un potere non proprio da poco, questo voler sempre alimentare lo scontro degli uni contro gli altri, la ricerca e lo sbandieramento perpetuo di un nemico, di un complotto, questa evocazione continua di ricatti, la sfilza di omissioni o bugie mai rettificate, il celarsi di fronte alle domande e allo stesso Parlamento, ma non sui social senza contraddittorio, l’intolleranza nei confronti di chi la pensa diversamente, la violenza verbale quando non gestuale, la totale assenza di decoro, dignità e rispetto per e delle istituzioni perché se non sei con loro sei contro il paese addirittura e contribuisci e sei causa del male di tutti oltre che del tuo, sembra veramente una mal-digestione dei sistemi democratici.
Quest’allergia a qualunque tipo di confronto e alle critiche, neanche la perfezione esistesse e loro ne fossero l’incarnazione, cosa nasconde verrebbe da chiedersi?
Ma il governo non dovrebbe rappresentare il paese tutto? Il/la Presidente del Consiglio non dovrebbe essere il/la Presidente di tutti? Evidentemente no, solo dei suoi, solo di chi è con lei, solo di chi è dalla sua parte, perché chi non è con lei è contro gli italiani. E chi si permette il lusso di essere in disaccordo o di non mostrare supina riverenza e sudditanza sta da quella sbagliata a prescindere?
Quindi cosa ne facciamo di questi nemici della nazione? Chi non è dei suoi si limita a non venir considerato o peggio? Saranno piuttosto i cittadini a non sentirsi rappresentati e non il governo a non volerli rappresentare?
Non meritano lo stesso riguardo forse perché meno degni dei giusti e per bene dal governo decisi? E chi è il governo per deciderlo?
Bisognerebbe chiederselo questo, se una persona si possa anche solo lontanamente aspettare, nel 2025, in un paese supposto civile e democratico, di essere quantomeno rispettata e non insultata in quanto tale dal governo indipendentemente da come la pensa, oppure no, perché evidentemente non c’è proprio né la volontà né l’intenzione di essere il/la Presidente e il governo di tutti. Ma veramente i rappresentanti delle istituzioni possono scegliere di ergersi da soli a giudici supremi del bene e del male, tra l’altro mal tollerando chi il giudice lo fa di mestiere, e decidere giusto e sbagliato unicamente sulla base di se li aggrada il pensiero o si trovano in disaccordo?
Che poi, se avessero gestito meglio la faccenda Almasri sin dall’inizio, se non si fossero sottratti alle domande o se avessero detto che per motivi “di ordine superiore” o per segreto di stato non poteva finire diversamente e non si potevano dare spiegazioni tutto questo non sarebbe successo.
Se il/la Presidente del Consiglio non avesse intenzionalmente voluto alzare un polverone su questa faccenda per alimentare una guerra con, o meglio contro, il potere giudiziario nemmeno.
Ci sono una sfilza di precedenti a riprova, gli altri non hanno sentito la necessità di finire sul Financial Times. Cosa di cui si lamenta, ma ha fatto tutto da sola, se non avesse fatto quel video social con buona probabilità non ci sarebbe finita, onestà vorrebbe che lo ammettesse, ma figuriamoci, troppo pretendere, meglio l’invenzione della povera perseguitata, rende di più, infatti non è la sola ad utilizzarla.
Dopodiché non ci sarà nessuna giustizia per le vere e uniche vittime di questa storia, gli assassinati, i torturati, gli stuprati. Il governo dedicherà almeno un pensiero alle vittime di Almasri che meriterebbero una risposta, più di chiunque altro? O continuerà a dire che sono loro le vittime? Se si trovassero davanti quel bambino di 5 anni stuprato cosa farebbero? Cosa direbbero a lui e ai suoi genitori o ai parenti dei morti o ai torturati? Soprattutto loro che sono madri o padri e ci tengono alle famiglie e sbandierano cristianità neanche la religione e la fede fossero figurine o medagliette, si mettono nei loro panni? Ma forse nemmeno quel bambino sarebbe degno di una spiegazione, d’altronde ci sono parecchi dettami del cristianesimo che sono opinabili o mal interpretati, tra cui i concetti di uguaglianza e falsa testimonianza, ma non solo.
Viene purtroppo solo confermata l’arroganza di chi non si mette mai in discussione e non si scusa né si corregge davanti alle inesattezze se non alle menzogne, di chi rivendica e pretende meriti anche non suoi mentre le sue responsabilità le scarica. Di chi non conosce vergogna e non disconosce mai le figure barbine, a volte collezionate con orgoglio. Viene altresì ribadita la capacità e l’imbattibilità del governo di ribaltare ogni situazione a favor di vittimismo, di deviare l’attenzione e utilizzare tutto come arma di distrazione di massa e ogni motivo diventa pretesto invece che per rispondere nel merito, per fare la lagna oltre che per attaccare chiunque, per lo più chi, a differenza loro, si fa domande, pensa non ci sia niente di male nella ricerca della verità, nel chiedere e nell’approfondire per capire, che non sia tutto bianco o nero (con me o contro il bene, contro il giusto e contro la nazione) e soprattutto non ha alcun potere governativo né esecutivo e purtroppo poco può davanti a certe nefandezze, che provocano o dovrebbero causar vergogna, e per fortuna non si abissano nel silenzio, ancora, seppur è lampante il fastidio per questo e non dovrebbe esserlo in una democrazia in cui ci si aspetta il rispetto per tutti indistintamente e per le opinioni altrui, specie se si pretende per sé e per le proprie.
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