Comuni della Marca e sindacati: un patto per i fondi del Recovery Plan
Dalla programmazione coordinata ai bisogni emergenti i temi del protocollo
| Isabella Loschi |
TREVISO – Tenuta della coesione sociale, contenimento della pressione fiscale, il mantenimento dei servizi di welfare territoriale e la realizzazione di investimenti nelle infrastrutture pubbliche utili al territorio anche ai fini della salvaguardia ambientale. Con questi risultati i sindacati trevigiani Cgil, Cisl e Uil e l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana hanno siglato il protocollo di intesa rinnovando la storica collaborazione.
“Una società e un’economia funzionano quando le maglie del dialogo tra i soggetti che hanno la responsabilità della governance son ben salde- spiega Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni - Accordi come quelli di oggi costruiscono le fondamenta solida della casa comune a beneficio di tutti”.
"Il protocollo siglato oggi - affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil territoriali - si colloca nell’ambito di un percorso pluriennale di contrattazione sociale, durante il quale il confronto con le amministrazioni comunali della Marca ha permesso di trovare soluzioni e sinergie atte a migliorare le condizioni di cittadini, pensionati e lavoratori, di garantire alle famiglie tariffe calmierate e progressive per l’accesso ai servizi e di condividere una gestione trasparente della cosa pubblica da parte dei Comuni. I sindaci nei prossimi mesi dovranno gestire importanti risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sulla gestione di questi fondi è importante che ci sia una forte condivisione con le parti sociali, per indirizzarli verso progetti che pongano al centro politiche concrete di sostegno all’economia, all’occupazione, al welfare”.
Sono cinque i punti contenuti nel nuovo protocolloe toccano temi strategici per lo sviluppo della Marca come: programmazione coordinata per intercettare i fondi del Recovery Plan e degli altri fondi europei; l’individuazione congiunta dei bisogni emergenti e il potenziamento del welfare di comunità; la condivisione delle banche dati di prestazioni sociali per stroncare il fenomeno dei “furbetti”; il tema delle aggregazioni tra servizi comunali per ottimizzare spesa e prestazioni.