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25 aprile 2024

Castelfranco

Il commosso saluto di Gomierato a Sergio Sartor

L'ex-sindaco ha affidato ai social il ricordo di Sartor, con il quale aveva condiviso la passione per il teatro.

| Leonardo Sernagiotto |

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Maria Gomierato e Sergio Sartor, anni Novanta

CASTELFRANCO - Nei giorni scorsi se n’è andato a 84 anni Sergio Sartor, uno dei tanti personaggi che – con costanza e passione – continuano a mantenere Castelfranco faro culturale e artistico del nostro territorio. Maria Gomierato, ex-sindaco e oggi consigliere di minoranza, ha voluto affidare a internet il suo sentito omaggio a Sartor. Ne riportiamo alcuni passaggi, che ripercorrono interessi e passioni di Sartor, iniziando dalla sua fede cattolica.

«Perdere un amico è molto doloroso. Soprattutto quando l’amicizia è antica, solida e solidale. [Per anni Sergio Sartor aveva collaborato] come lettore-animatore delle celebrazioni religiose del Duomo di Castelfranco. Non mancava mai la sua presenza la domenica: abbiamo cominciato così a conoscerci e a frequentarci, la domenica con don Antonio Marin, Grazia Stocco e Marilena Palleva e, dopo la Messa delle dieci, due chiacchiere davanti a un caffè, a ragionare, a commentare, a parlare di tante cose. E lui aveva continuato nel servizio alla comunità fino a poco più di un anno fa».

Gomierato, docente in pensione, ha poi ricordato il passato di insegnante di lettere di Sartor e il suo amore per la letteratura e per il teatro. «Sergio era stato per anni un punto di riferimento all’Istituto Agrario e all’Alberghiero Maffioli dove curava anche la Biblioteca, consigliando e aiutando gli studenti nella ricerca e nella formazione. [Aveva] una passione grande soprattutto per la ricerca, con autori inesplorati e con un sodalizio speciale con Antonio Russello, grande amico e scrittore di romanzi ma anche di testi teatrali, molti inediti, che Sergio Sartor analizzava per condividere le sue impressioni e valutazioni con un gruppo di amici appassionati di teatro».

Da quel gruppo di amici nacque il “Teatro Lo Specchio”: «Nel gruppo si leggeva, si discuteva, si sceglievano i testi. Sempre interessanti le opere rappresentate anche in Teatro Accademico, con la “paziente, puntualissima e suggestiva regia” di Roberto Conte, così la definiva il professor Antonio Russello, e con gli amici che condividevano la sua passione per la lettura e la recitazione: Marilena Palleva, Francesco Bisetto, per un certo periodo anche la sottoscritta. E poi il coinvolgimento di musicisti, con Jeremy Norris o Giorgio Mattis che accompagnavano i lavori teatrali, o con artisti come Vinicio Momoli e Paolo Sbrissa che collaboravano alle scenografie e alla comunicazione». Un amore, quello per il teatro e la letteratura, che Sergio Sartor ha promosso anche nella collaborazione con l’Università della Terza età.

Maria Gomierato conclude il suo saluto a Sergio, sicura che perpetuarne il ricordo sia il miglior omaggio da tributare a «un testimone di impegno e di passione che lascia davvero un grande vuoto della nostra città»

 



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Leonardo Sernagiotto

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