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28 marzo 2024

L'aula autogestita, questa sconosciuta

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Nicolò Bonato | commenti | (3)

L'Italia è tristemente nota per l'infinito numero di leggi e cavilli che il nostro codice prevede, molti dei quali sono ignoti alla maggior parte degli Italiani.

In particolare, sono ignorate dagli studenti alcune leggi che concedono loro vari diritti, alcuni anche molto interessanti.

Una di queste leggi, che non è alla conoscenza di tutti gli studenti come dovrebbe essere, riguarda la possibilità di ottenere un'aula autogestita dagli studenti all'interno dell'edificio scolastico da utilizzare ovviamente solo in orario extra-scolastico.

 

Gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado predispongono almeno un locale attrezzato quale luogo di ritrovo per i giovani dopo la frequenza delle lezioni. (D.P.R. numero 567 del 10/10/1996)

 

La legge in particolare è nello specifico il Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) numero 567 del 10/10/1996, il quale, all'articolo 2, comma 1 dichiara Gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado predispongono almeno un locale attrezzato quale luogo di ritrovo per i giovani dopo la frequenza delle lezioni.

 

Insomma, come studenti tutti noi abbiamo il diritto di ottenere almeno un locale attrezzato (ovvero un'aula in cui si può chiedere di portare ad esempio dei computer) per varie iniziative che ovviamente non contravvengano il regolamento d'istituto e, aggiungo personalmente ma penso possa essere un'obiezione che ragionevolmente verrà posta dai vari dirigenti scolastici, che abbiano comunque uno scopo e/o una valenza formativi, quindi sì a gruppi di studio autonomi, giornalino d'Istituto, attività musicali e artistiche, cineforum; decisamente no a tornei di calcio balilla, di videogame o cose simili che difficilmente verranno riconosciute come formative.

 

In un'aula gestita dagli studenti, dove le attività sono proposte, programmate e organizzate direttamente da noi studenti, la relativa libertà e la varietà di proposte attuabili dovrebbero essere motrici di una responsabilizzazione degli alunni per dimostrare di essere in grado di formare gruppi autonomi e regolati senza necessitare dell'intervento di un genitore, un insegnante et similia.

Le aule autogestite sono una realtà già in alcune scuole italiane anche se, come scritto sopra, in realtà molti studenti ignorano di questo diritto di cui si parla nello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, utile documento che dovrebbe essere portato alla conoscenza almeno del comitato studentesco (rappresentanti di classe e di istituto).

 

Per quanto riguarda gli aspetti più burocratici dell'aula autogestita (chiamata con il vezzeggiativo di auletta da alcuni degli studenti che ne usufruiscono), è importante essere a conoscenza dell'iter burocratico da seguire per ottenerla del quale farò un breve riassunto.

Per prima cosa il tutto va discusso in una riunione del comitato studentesco, la soluzione migliore sarebbe creare un gruppo di studenti che si occupino di gestire la divisione dell'orario di utilizzo di tale aula in modo tale che, nel caso in cui si abbiano più gruppi che necessitano dell'aula in momenti differenti, essi non siano costretti a presentare singole domande per ogni gruppo direttamente al Dirigente scolastico rischiando di sovrapporre gli orari, ma invece presentino queste domande al succitato gruppo coordinatore che si occuperà di far conciliare gli orari con le richieste dei vari gruppi in modo da formulare una richiesta precisa e completa da presentare al Consiglio d'Istituto.

 

Non esistono veri e propri moduli ne un formato prestabilito per realizzare tale richiesta, ma i punti centrali da sviluppare sono:

  • Premessa generale del (o dei) progetto che si vuole sviluppare nell'aula

  • Spazi necessari (magari suggerendo una particolare aula che potrà anche essere una di quelle in cui si fa lezione, infatti potrà essere usata solo in orario extrascolastico)

  • Eventuali modalità di diffusione (nel caso di attività musicali o artistiche sarebbe interessante esporre i risultati dell'autogestione in un'eventuale Giornata dell'Arte o della Creatività o che dir si voglia e nell'ambito delle iniziative di “Scuola Aperta” e in generale dell'orientamento in entrata)

  • Preventivo di spese che dovrebbero essere sostenute dall'Istituto ma che in caso di costi elevati (e viste le magre risorse della pubblica istruzione neanche troppo elevati) dovranno essere rimpolpate da finanziamenti provenienti dalle famiglie e/o attività di autofinanziamento (concerti, banchetti di vendita elaborati, feste di istituto)

In sostanza sono quindi questi i punti necessari di partenza per cominciare l'avventura dell'aula autogestita.

 

Queste iniziative dovrebbero servire anche a rendere chiaro a tutti che noi studenti non ci accontentiamo della scuola come è ora, vogliamo che non sia un luogo dove ci si ritrova 5 o 6 ore al mattino per ascoltare passivamente delle lezioni, ma che sia incentivata la collaborazione non solo tra studenti, potenziabile tramite questo progetto dell'autogestione, ma anche tra questi ultimi e i docenti.

Un bocca in lupo a tutti coloro che vorranno provare ad attuare l'esperienza, sperando di ricevere commenti anche da coloro che magari fanno già parte di questa realtà.

 

Per far valere i vostri diritti avete a disposizione almeno due realtà di sindacato studentesco, la Rete degli Studenti e l'Unione degli Studenti.

 

Concludo ricordando a tutti che qualora il vostro Consiglio d'Istituto dovesse dimostrarsi reticente a concedervi questo spazio, la concessione dello stesso è un diritto sancito dallo Stato Italiano e che non può essere rifiutato se non in casi eccezionali. Per far valere i vostri diritti avete a disposizione almeno due realtà di sindacato studentesco, la Rete degli Studenti e l'Unione degli Studenti.

 

 

 

 



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Buongiorno, ho letto il post e devo ammettere la mia totale ignoranza nonostante sia un genitore ed un ex studente. La richiesta può essere fatta anche da un genitore o da un gruppo di genitori?

Grazie e complimenti
Francesco

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Magari i ragazzi accogliessero la segnalazione!
Complimenti anche da parte mia Nicolò. ;)

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Salve Francesco, penso non dovrebbero esserci problemi al riguardo, soprattutto perchè la cosa penso avvenga normalmente negli istituti di istruzione secondaria di primo grado (scuole medie) dove magari gli studenti sono più timidi e reticenti nell'esporsi personalmente.
L'attività deve comunque riguardare i ragazzi e non sono sicuro (la normativa non si esprime su tale punto, per quel che ne so) che sia consentita la presenza di genitori, ma non so se questo la interessa.
Comunque penso che la cosa non possa creare disturbi alla scuola stessa, anzi essere un'ulteriore garanzia di sicurezza e correttezza.

Grazie per i complimenti
Nicolò

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