Commemorazione di sindacato e partigiani alla lapide dei partigiani vandalizzata
Ora tutti chiedono a gran voce che i colpevoli siano individuati e puniti
CROCETTA DEL MONTELLO – Ieri mattina il nipote di uno dei partigiani trucidati dai nazifascisti a Ciano del Montello, il cui nome è tra quelli ricordati dalla lapide deturpata dai vandali, si è recato dai carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. Oggi invece la Cgil e l’Anpi provinciali hanno orato la memoria di questi martiri della libertà, con una cerimonia commemorativa.
Dopo aver depositato un mazzo di fiori davanti alla lapide di Ciano del Montello Mauro Visentin segretario provinciale della CGIL di Treviso ha dichiarato: “Imbrattare con la vernice la lapide in memoria dei partigiani trucidati a Ciano del Montello è un atto vile e odioso da condannare. La Marca Trevigiana non è nuova a episodi di tale bassezza e spregevolezza che offendono la memoria dei partigiani defunti, martiri della libertà, e offendono i vivi, tutti noi, che grazie a quell’estremo sacrificio di tali libertà possiamo privilegiarci.
Dal dopoguerra a oggi, mai come in un momento drammatico come quello che stiamo passando possiamo capire quanto quelle libertà siano preziose, e di quanto siano vulnerabili, da difendere. Gli uomini e le donne della Resistenza vanno onorati – ha ribadito Mauro Visentin –. Lazzaro Giovannacci, Secondo Bellini, Giulio De Faveri, Luigi Marsura, Giuseppe Judica, Bruno Giammario. Questi sono i nomi scritti in quella lapide, proprio lì dove questi partigiani sono stati fucilati. Questi i nomi che non potrà una mano di vernice cancellare dalla nostra memoria”.
Ma Visentin ha voluto concludere il breve discorso con una richiesta inequivocabile: “Altri nomi ora mancano all’appello quelli dei colpevoli di questo scempio. Per questo ci auguriamo che le Forze dell’Ordine li identifichino quanto prima e che per loro la punizione sia esemplare”. Intanto del municipio di Crocetta è giunta la condanna del gesto da parte del sindaco che ha annunciato la pulizia a breve della lapide deturpata.