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28 marzo 2024

Italia

Colle, Vendola in campo per Prodi

Il Pdl: "Sarebbe un'occupazione"

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Colle, Vendola in campo per Prodi

ROMA - "Non vorrei mettere in imbarazzo Prodi che non ha bisogno di avvocati difensori, essendo un nome talmente autorevole anche sul piano internazione, ma in questa fase indicare un nome equivarrebbe a bruciarlo. Tuttavia trovo intollerabile che si possa immaginare l'esclusione di Romano Prodi". Lo ha affermato il presidente di Sel, Nichi Vendola, ospite de "In mezzora" su Raitre, in materia di candidabili per il Quirinale.

In vista delle votazioni per l'elezione del capo dello stato che cominceranno da giovedì, Vendola esorta ad utilizzare il metodo Boldrini-Grasso. "Il 'metodo Boldrini-Grasso' e' una risorsa anche per il presidente della Repubblica. Conta soprattutto l'identikit del prossimo inquilino del Quirinale. Quando dico che dovra' essere il custode della Costituzione, non faccio un richiamo formale, ma affermo una cosa precisa. In Italia ci sono parti della politica che hanno bombardato i principi della Costituzione. Credo che il presidente della Repubblica non debba essere il garante delle nomenklature, delle lobby e di quella classe dirigente che chiede impunita'. Penso che il nuovo capo dello Stato -continua Vendola- debba essere il garante della speranza di cambiamento che c'e' oggi in Italia".

Le parole di Vendola non piacciono però al Pdl. "Vendola punta a teleguidare il Pd in una scelta per la radicalizzazione" dice il deputato del Pdl, Fabrizio Cicchitto. "Altro che presidente di pace. Quella di Vendola e' una dichiarazione di guerra a noi e al paese - afferma Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del Pdl -. Dire 'metodo Boldrini' per il Colle significa che la sinistra, dopo aver occupato militarmente le presidenze di Camera e Senato, vuole occupare pure il Quirinale". Monta l'irritazione della Lega Nord. "Intollerabile e' voler imporre il 'metodo Boldrini', ovvero l'occupazione della sinistra di tutte le istituzioni -commenta il vice capogruppo alla camera, Gianluca Pini- con l'aggravante di non aver nemmeno vinto le elezioni. Se questo e' il dato politico c'e' anche l'aspetto isterico di questo tipo di proposta che dimostra solo come il Paese sia in ostaggio di gente fiacca, grigia e frustrata, comunque superata dagli eventi".

Il borsino dei nomi ha un fixing che sale e scende quotidianamente e che risente anche delle indicazioni provenienti dalle diverse aree politiche all'interno dei partiti. Oggi, ad esempio, Dario Nardella, deputato renziano del Pd, ha 'depotenziato' le indicazioni di Anna Finocchiaro e Franco Marini (che tuttavia non dispiacerebbe a una parte del Pdl), suggerendo i nomi di Amato, Prodi e D'Alema.

La ricerca di un nome di un politico super partes, che accontenti destra e sinistra, allo stato dell'arte appare un complicatissimo rebus. Ecco perche', nelle ultime ore, e' ripresa a circolare con insistenza l'ipotesi che possa essere una personalità fuori dalla mischia politica a mettere d'accordo tutti: il nome di un costituzionalista, che garantirebbe il rispetto e la tutela della Costituzione e al tempo stesso governare con saggezza e equilibrio l'individuzione di un candidato-premier e la conseguente formazione del governo.

Ma c'è anche la possibilità che al Quirinale vada una donna. Ipotesi che piacerebbe al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: "Sarebbe una straordinaria novità". ''Sono sempre convinta -aggiunge il leader della Cgil- che le donne hanno una marcia in piu', una capacita' di essere concrete e con i piedi per terra nel vedere i problemi e nell'immaginare delle soluzioni. Penso che uno dei problemi dell'Italia e' la troppo grande esclusione delle donne dai ruoli dirigenziali e politici''.

(Adnkronos/Ign)

 


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