La chirurgia spinale arriva all'ospedale di Vittorio Veneto
Benazzi: "Nessun depotenziamento, non sarà un ospedale di serie B"
VITTORIO VENETO - La chirurgia spinale approda all’ospedale di Vittorio Veneto, che diventerà - per questa specialità - punto di riferimento per il Distretto di Pieve di Soligo dell’Ulss 2. Lo ha annunciato questa mattina il direttore generale Francesco Benazzi, insieme al direttore sanitario Marco Cadamuro Morgante e al direttore dell’ospedale, Michelangelo Salemi.
“Ad effettuare gli interventi a Vittorio Veneto sarà Vincenzo Di Stefano, validissimo specialista dell’équipe di neurochirurgia del Ca’ Foncello – ha spiegato Benazzi – In questo verrà supportato dai colleghi dell’ortopedia guidati dal primario Claudio Melchior”.
Un bella novità per l’ospedale vittoriese, visto che si tratta del primo caso in cui la neurochirurgia viene portata in un’ospedale “di periferia”. Prima questo tipo di interventi venivano effettuati, nel territorio, solo a Treviso: ora, per esempio, chi dovrà subire operazioni all’ernia del disco potrà farlo anche a Vittorio Veneto.
Verrà fatta una “selezione” dei pazienti, da parte di un gruppo pre-operatorio, che deciderà se operare a Vittorio Veneto o trasferire il caso al Ca’ Foncello. Un’innovazione che però non è destinata a rimanere isolata: “Lo faremo anche con altre specialità” ha assicurato Benazzi, che ha però mantenuto il riserbo su quali siano le novità in arrivo.
L’approdo della chirurgia spinale, insieme alle anticipazioni diffuse dal direttore generale, toglie ogni dubbio su qualsiasi depotenziamento dell’ospedale di Vittorio Veneto. Questo tipo di chirurgia arriva peraltro poche settimane dopo l’avvio degli ambulatori per la chirurgia della mano e della microchirurgia del piede.
Tutto questo consentirà all’ospedale di via Forlanini di diventare un polo attrattivo non solo per i pazienti residenti nell’area, ma anche per quelli delle province di Udine e Pordenone. “Il nostro territorio è quello che avuto la fuga di pazienti più grande” ha spiegato Benazzi. La prima seduta di chirurgia spinale è stata programmata per martedì 14 marzo: Di Stefano opererà poi a Vittorio Veneto tutte le settimane.
Si occuperà, assieme all’équipe di ortopedia, dei pazienti alle prese con patologie degenerative della colonna vertebrale (dall’ernia del disco alle forme artrosiche con associazione di dolore e deficit nervosi) o con patologie vertebrali traumatiche non associate ad altri traumatismi.
Saranno all’incirca 200 le operazioni svolte ogni anno, anche se si tratta di stime ancora vaghe. L’arrivo della chirurgia spinale comporterà il costo di circa 500mila euro annui: per l’ospedale di Vittorio l’investimento complessivo (per la sistemazione antisismica e l’ammodernamento dei reparti) ammonta invece a circa 8 milioni di euro.
Ecco perché il nosocomio di Costa non è destinato ad essere un polo di serie B.