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20 aprile 2024

Treviso

Chiamavano la droga "Prosecco" per non farsi scoprire: arrestati quattro corrieri

Zaia: “Senso di orrore e sdegno"

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

droga

TREVISO / PADOVA - La squadra Mobile di Padova ha eseguito quattro misure cautelari a carico di altrettante persone accusate di aver importato dall'Olanda nella città euganea ingenti quantitativi di cocaina, mefedrone e Gbl, più nota come la 'droga dello stupro'.

L'indagine è nata dagli accertamenti su un cubano, ma ben presto i riflettori si sono accesi su un 45enne di Limena (dipendente di una società di telefonia ora in cassa integrazione) particolarmente attivo nel traffico di droga tradizionale e sintetica.

Dal 45enne si è poi giunti ad altri due padovani che reperivano clienti e droga e, nel contesto, si è scoperto che il Gbl veniva chiamato "prosecco" per non farsi scoprire nelle intercettazioni.

I quattro, insieme ad altre 5 persone che non sono destinatarie di misura cautelare, erano attivi nelle province di Padova, Treviso, Vicenza e Venezia. Sette i litri di Gbl sequestrato nel corso dell'operazione, mezzo chilo di cocaina è stata confiscata.

 

IL COMMENTO DEL GOVERNATORE ZAIA

 

Questo il commento del governatore veneto Luca Zaia. “Alla gratitudine per l’operazione della Polizia si affianca un senso di orrore e sdegno. Nella droga sequestrata oggi c’erano cocaina e altre pericolose sostanze, e ben sette litri di droga dello stupro. Il massimo dell’aberrazione”.

Così il Presidente della Regione Veneto, dopo aver rivolto i suoi complimenti alle Forze dell’Ordine, commenta l’operazione della Mobile di Padova che ha eseguito quattro misure cautelari a carico di altrettante persone accusate di aver importato dall'Olanda nella città euganea ingenti quantitativi di cocaina, mefedrone e Gbl, più nota come la 'droga dello stupro'.

“Ogni persona civile, di fronte a queste vicende, inorridisce – aggiunge il Governatore – ma i successi delle Forze dell’Ordine, frutto di lavoro e abnegazione fuori dal comune, ci rasserenano. La lotta è dura e impari, ma abbiamo la certezza che non sarà mai allentata”.

“Per questi malfattori – conclude Zaia – il primo pensiero sarebbe quello di buttare via le chiavi, ma purtroppo non si può. Mi auguro quindi che vengano perseguiti con il massimo rigore e, alla fine, ricevano la condanna più dura possibile secondo le leggi vigenti”.
 

 

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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