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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

"CHI SE NE FREGA DEL MONDIALE"

Otto vittoriesi fanno musica. Non rete

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

VITTORIO VENETO - Otto giovani vittoriesi, cinque canzoni, un album. Sono gli Skattegat, e a loro, la partita dell’Italia non interessa. Si lasciano il megaschermo alle spalle, mentre gli Azzurri giocano i mondiali. Non vedono nemmeno il goal di De Rossi. Parlano tra di loro, mangiando gelato.

Manuel, Manuello e Ranky hanno interessi che non comprendono il calcio. Primo tra tutti: la musica. “Hai sentito il nostro cd?”, mi chiede Manuel. “Cd?”. Adriano, prontissimo, ha gli Skattegat nell’iPod . “Sono fantastici!”, afferma passandomi le cuffiette. Ascolto. Decisamente un sound più coinvolgente del ritmo del cronista di Rai1. Un ritmo allegro, che fa saltare. Musica ska-core, tutta italiana. “Bellissime! Chi le ha scritte le canzoni?”, chiedo. “Noi!”, risponde Manuel. “Testi e melodie”. Mi racconta la loro storia.

È da settembre del 2007 che suonano insieme, provando ogni settimana in un capannone ad Anzano. Niente cover di altri gruppi. Loro sono cantautori. Manuel Costa e Andrea Marchetti suonano la chitarra, Manuel Dal Mas il basso, Lorenzo De Luca e Erik Felet il sax, Gualtiero Azzalini la tastiera, Francesco Neglia la batteria. Alessandro Rancan canta. Zatzuya, come fotografo, fonico e grafico, li aiuta in tutto ciò che sta fuori dal pentagramma. Suonano spesso dal vivo, esibendosi durante manifestazioni, feste, nei locali.

A maggio è uscito il loro primo album, un EP con 5 canzoni “che integreremo presto con altri pezzi, anche in spagnolo!”, afferma Ranky. Stanno girando anche un video, che sarà pronto ad autunno. “Ora dobbiamo pensare alla maturità!”, confidano, un po’ stanchi. Sono infatti giovanissimi: hanno 19, massimo vent’anni, e la maggior parte di loro sta preparando l’esame di stato. E anche quando cantano, pensano alla scuola.

 

Gli Skattegat sono “contro una scuola di pochi eletti, contro un regno di potenti” e “Manifesta! Alza la testa!” è il loro slogan, ritornello della canzone “Studenteska”. Libertini, determinati, sicuri di sé. “Ma non litigate mai?”, chiedo. “Poco o niente, e comunque per piccole questioni. E poi la nostra…è una musica di pace, di unione e comunione!”.

 

 


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Stefania De Bastiani

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