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29 marzo 2024

Conegliano

Chi pensa ai ragazzi?

Diamo voce ai giovani studenti. Che a scuola chiusa sembrano essere stati messi in secondo piano. Erika li ha sentiti per noi

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Chi pensa ai ragazzi?

CONEGLIANO- Tra le news relative al virus, alla quarantena, al blocco di ogni attività, compresa quella didattica manca la voce dei ragazzi. Che fanno? Come passano le giornate? Usano il registro online? Continuano a frequentare gli amici? E come vedono il futuro? Ho intervistato alcuni miei coetanei.

 

Mah! Sarà il virus, sarà la situazione surreale, lo stato di isolamento forzato...solo un paio di amici hanno risposto alle mie tante domande. E li ringrazio. Per quanto mi riguarda, io non vedo l’ora di di tornare a scuola, perché a casa ho troppi compiti on line! E poi ho pensato che le news sul coronavirus vengono dagli adulti.

 

Ma noi ragazzi chi ci sente? Chi si è chiesto come stiamo? che facciamo? come viviamo la serrata? e il futuro? “Le giornate non passano mai - risponde Nicola, 17 anni-. Ogni tanto studio e seguo qualche lezione online, altre volte faccio i compiti, solitamente lavoro e quindi riesco in qualche modo ad occupare il tempo. Le uniche persone che frequento in questa “quarantena” sono i miei familiari, la fidanzata e il mio migliore amico. Al di fuori di loro non frequento nessun altro. La scuola mi manca parecchio perché, a parte che vedevo tutti i miei amici, durante le lezioni stavo un po’ attento al professore che spiegava e in qualche modo riuscivo a capire qualcosa, ora a casa invece il tutto consiste nello stare lì sopra i libri e studiare autonomamente. Per quanto riguarda lo sport… pratico pallavolo a livello agonistico, gioco in serie C, e non faccio più allenamenti e nemmeno partite. Per questa epidemia l’unica cosa che posso fare è tenermi in forma svolgendo esercizi a casa dato che dispongo della palestra. La mia famiglia sta bene però come è normale che sia, la preoccupazione sale. Penso che noi ragazzi siamo lasciati un po’ in disparte in questo momento, e non è una bella cosa, però forse è la cosa migliore perché come visto dai dati di fatto, questa epidemia coinvolge anziani e persone con un quadro clinico già abbastanza complesso”. 

 

Nicola pensa inoltre che molti ragazzi, in questo momento, sbagliano molte cose. Dicono che lavarsi le mani non serve, la sera escono con gli amici a bere e affollano i locali. “Per quanto riguarda il futuro - prosegue - non ne ho la più pallida idea. Speriamo che con l’avvento delle alte temperature si possa in qualche modo spazzare via tutto…”

 

Più tranquillo e speranzoso, nonostante la noia, (un altro) Nicola, anche lui 17 anni. “Questi giorni di quarantena li passo proprio male, anche se cerco di rimanere sempre positivo. Sto cercando di muovermi con la bicicletta che mi fa bene…ho persino riscoperto il piacere di andarci! Nel complesso mi sto proprio annoiando, con i miei familiari che si fanno delle paranoie incredibili su questo virus, mi mettono addosso ansia e stress. Oltre tutto quello che la scuola ci sta assegnando, a me e ai miei compagni, e immagino a tutti gli studenti d'Italia, insieme ai lavori di casa-tra l’altro- ho riscoperto tante cose non virtuali per scaricare la tensione. Diciamo che in tutta la verità… non ho paura del virus per ora. Penso che sia una semplice influenza che ha colpito molti paesi del mondo nello stesso tempo, a prescindere dalle stagioni, e altri fattori che possono emergere. Per il futuro, sinceramente, non ci ho pensato. Penso e spero che la situazione si possa risolvere al più presto, anche perché voglio “rivivere” normalmente e andare a fare le attività che ho già organizzato per l’estate”.

 

Erika Da Dalt

 


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