Chi organizzerà il Natale a Conegliano? E' polemica. Chies: "Decideremo a fine agosto"
L'idea di un bando per l'organizzazione dell'evento ha suscitato la "protesta" delle associazioni
CONEGLIANO - Chi organizzerà il Natale a Conegliano? Lo si saprà – con tutta probabilità – a fine agosto. Lo ha anticipato oggi il sindaco Fabio Chies, dopo la polemica innescatasi nei giorni scorsi e la netta presa di posizione di 9 importanti associazioni cittadine. L’idea di indire un bando per l’organizzazione del villaggio natalizio in centro ha suscitato malumori in città, sopratutto dalle parti di Conegliano in Cima.
Patrizia Loberto, presidente dell’associazione, ha abbandonato la riunione – tenutasi qualche giorno fa – con rappresentati della giunta e del mondo associativo, in disaccordo con l’idea del bando. “Sono stata convocata dal sindaco e dall’assessore Claudia Brugioni – ha detto ai presenti -. Prima mi è stato detto che la maggioranza voleva il bando, poi che lo voleva il segretario generale, ora che lo vuole la minoranza”, ha detto ai partecipanti.
E poi le ultime, taglienti parole prima di andarsene: “Io prendo atto della vostra decisione, mi riservo di parlare con il mio direttivo e con le associazioni qui presenti”.
Associazioni, ben 9, che in una pec indirizzata al primo cittadino, agli assessori e ai consiglieri comunali hanno ribadito di riconoscere Conegliano in Cima “quale ente capofila e delegata a rappresentarci e a raccogliere e coordinare tutte le proposte delle associazioni per l’organizzazione delle attività come da calendario allegato e per il Natale 2020”.
Quindi, Conegliano in Cima contro il bando, con il supporto delle associazioni. Questo perché, secondo Loberto, “Conegliano in Cima aveva avuto dal sindaco il mandato per l’organizzazione del Natale 2020”. Chies ha detto di aver “capito la loro posizione” e che si valuterà a fine agosto se fare o no il bando. "La partita viene rimandata a fine mese. Valuteremo tutti insieme”, ha dichiarato il primo cittadino.
L’eventualità di un bando, secondo Loberto, comporterebbe l’esclusione di Conegliano in Cima, perché – questa la posizione della presidente – l’organizzazione verrebbe affidata a privati e non ad associazioni.