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24 aprile 2024

E che ci fa in Veneto la nutria roditore del Sud America?

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Alberta Bellussi | commenti |

argine

E che ci fa in Veneto la nutria roditore del Sud America?

La nutria è pericolosa?  La nutria si mangia? La nutria è distruttiva?

Le nutrie in centro a Treviso. La nutria sulle prime pagine dei giornali…famosa sta nutria.

 Chissà se ha mai calpestato il red carpet di Venezia?

Forse sì, vista la presenza di canali d’acqua tanto cari a lei.

Tante sono le voci che circondano questo animale ma prima di lasciarsi trasportare dai pregiudizi e luoghi comuni proviamo a capire la reale entità del fenomeno in questione.

  Iniziando dalla sua storia.

Cosa ci fa nei nostri territori questo animale allogeno?

La nutria, infatti, è stata importata in Italia dal Sud America alla fine degli anni '20 per produrre le famose pellicce  e il primo allevamento si trovava in Piemonte. Nel Nord Italia  ha prevalso l’allevamento speculativo. Il cosiddetto “castorino” era pellicce meno pregiate del castoro ma era una moda mondiale. In Unione Sovietica il castorino spopolava, perché idrorepellente e a basso costo. Nel secondo dopoguerra, a fronte di una crisi che colpì proprio il business di queste pellicce, i piccoli imprenditori per evitare i costi di abbattimento degli animali, decisero di liberare nel territorio, intenzionalmente, le nutrie e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

L’invasione parte da qui ed è stata la non curanza dell'Uomo a importare nel nostro Paese degli animali alloctoni che non sarebbero mai dovuti stare qui.

A questo punto una premessa è d'obbligo: le condizioni idrogeologiche dei nostri suoli e dei terreni alluvionali composti da materiale facilmente malleabile e duttile, adatto a diverse coltivazioni sono  luogo ideale  anche per questi roditori.

Si imputano molto frequentemente, alle nutrie, i danni alle sponde e agli argini dei corsi d'acqua.

 Certo, nei casi in cui il numero di esemplari è elevato si possono avere danni ad alcuni punti degli argini e/o a qualche porzione di raccolto, ma il numero deve essere  consistente e in alcuni luoghi lo è davvero. La nutria presenta un periodo di gestazione piuttosto lungo per essere un roditore: circa 130 giorni. Di conseguenza è stato calcolato che in buone condizioni una Nutria potrebbe essere in grado di partorire 2,7 volte in un anno. Le cucciolate sono mediamente costituite da 4-6 cuccioli.

Per far fronte all’emergenza che molti Comuni e Città si trovavano ad avere è stato approvato il Piano triennale per la lotta alle nutrie in Veneto, finalizzato all’eradicazione del nocivo roditore, responsabile di danni ingenti a colture, arginatura e sponde dei fiumi nella pianura veneta. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e alla caccia Giuseppe Pan, ha approvato il Piano che dà le indicazioni, da qui al 31 dicembre 2019, agli enti pubblici e ai privati su come contrastare la specie infestante. La Regione Veneto dà così piena attuazione alla legge regionale 15 del 2016 “Misure per il contenimento finalizzato alla eradicazione della nutria (Myocastor coypus), sintonizzandosi con le più recenti disposizioni nazionali ed europee.

 E non solo… alcuni hanno rivalutato la nutria come nutrimento: un tempo faceva parte della “cucina povera” di campagna ed è sparita per una speculazione durante il boom economico. Su molti giornali di questi mesi  sono apparse ricette e serate culinarie con la nutria nel menù cosa che mi fa sta male solo a pensarci ma evidentemente è un problema solo mio perché conosco molte persone che hanno partecipato a queste tipo di cene. La nutria nel Sud America, nel Cile e nell’Argentina in particolare è cucinata e molto apprezzata ed è uno dei piatti forti della cucina “cajun” della Louisiana, tanto che ne sta diventando un simbolo. E nei ricettari di campagna francesi e tedeschi c’è. È cucinata da un secolo almeno, però nei nostri ricettari non esiste.

Mi è capitato di vederne passeggiare per le mura di Treviso o per i cigli del mio paese sono davvero grandi e un po spaventano anche se il musetto sembra buono. Da un po’ volevo capire il fenomeno da dove nasce e il perché di questa emergenza.

Come potete immaginare io non sarei per la loro soppressione anche perché il problema è stato creato dall’uomo e loro ne sono la conseguenza però mi dicono i tecnici a cui ho chiesto lumi che non ci sono altre soluzioni.

Mah! voi cosa ne pensate? 



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