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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Cesana Malanotti, in attesa delle dimissioni del presidente Castro

Arriva l'attacco del consigliere di Forza Italia Paolo Santantonio

| Roberto Silvestrin |

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Cesana Malanotti, in attesa delle dimissioni del presidente Castro

VITTORIO VENETO - Il consigliere di Forza Italia Paolo Santantonio punta in alto, chiedendo le dimissioni del presidente del cda del Cesana Malanotti, Maurizio Castro. La richiesta arriva dopo la risposta del sindaco Roberto Tonon ad un’interrogazione presentata dallo stesso consigliere sullo stato del Protocollo d’Intesa tra il comune e l’Ipab.

 

Santantonio chiedeva a che punto erano i progetti elaborati dalle “task force” congiunte per il passaggio della gestione dei servizi sociali dal comune al Cesana. Dalla risposta del primo cittadino emerge che i due gruppi di lavoro si sono riuniti solo una volta, l’8 maggio 2017, senza produrre alcun risultato. Una seconda riunione convocata per il 6 giugno – si legge nella nota del sindaco - “non si è svolta perché annullata su richiesta dell’Istituto Cesana Malanotti”.

 

In mezzo c’era stato infatti il consiglio comunale del 29 maggio, quello che si era “messo di traverso” rispetto al passaggio dell’asilo nido all’ente di via Carbonera. Preso atto poi del decadimento del Protocollo d’Intesa, il consigliere è passato all’attacco, chiedendo le dimissioni di Castro e dell’assessore Barbara De Nardi.

 

Il riferimento – per quanto riguarda il primo – è ad un articolo uscito il 24 maggio su La Tribuna, in cui si diceva che “Castro ed il cda daranno le dimissioni se il consiglio comunale di lunedì prossimo approverà l’intesa tra il comune e l’ipab al ribasso. Pare che lo stesso Castro e i suoi collaboratori l’abbiano già fatto intuire al sindaco Roberto Tonon”.

 

Santantonio chiede così un atto di coerenza: “Appare opportuno chiedere al presidente Castro di essere persona di parola favorendo con le proprie dimissioni la ricollocazione del Cesana nel proprio alveo operativo tradizionale di fornitore di buona ospitalità e assistenza ai nostri anziani, in condizioni di pareggio di bilancio, senza le mire espansionistiche via via annunciate e di cui francamente non si coglie il senso e l’utilità per la comunità cittadina e del comprensorio”.

 

Una mossa che consentirebbe, in questo complesso scacchiere, di “reintrodurre al Cesana la rappresentanza delle minoranza, tuttora escluse”, dopo le eventuali dimissioni dell’attuale cda.

 


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