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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

A CENTO ANNI BADA ALLA NUORA

Anna e Nori (100 e 80 anni) vivono insieme da mezzo secolo

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

A CENTO ANNI BADA ALLA NUORA

Anna e Nori sono l'esempio vivente di quanto i clichè (ma potremmo pure chiamarli pregiudizi) siano sciocchi, falsi e, sopratutto, non generalizzabili.

Anna Feltre e Nori Turchetto sono due donne vittoriesi legate da un rapporto familiare che i luoghi comuni vorrebbero animoso, ostile o comunque maldisposto: sono rispettivamente suocera e nuora. Suocera e nuora che vivono insieme, nella stessa casa, da oltre mezzo secolo, e che da almeno trent'anni, quella stessa casa la abitano da sole prendendosi reciprocamente cura l'una dell'altra.

Anzi, visto che Anna (che ha compiuto cento anni due giorni fa) è in condizioni di salute migliori di Nori (80 anni il prossimo aprile), è Anna a badare alla nuora, ad aiutarla a vestirsi, a curarla, ad alleviarle i dolori.

Da qualche tempo le due donne hanno anche una badante che le aiuta nelle faccende, ma questa è un'altra storia: la storia della loro "vecchiaia". La storia della loro vita le vede invece unire due sorti identiche, due solitudini comuni, per diventare un'unica famiglia solidale e serena.

Anna Feltre, la centenaria, resta vedova a 21 anni, con un bambino di 11 mesi, Alvio, da crescere da sola. "E' stata la nefrite - spiega Anna (gli occhi verdi, la pelle trasparente, i capelli raccolti e una memoria intatta) - a portarsi via mio marito Angelo. Così, io sono rimasta sola, con un bimbo piccolo e mi sono adattata a fare diversi lavori per sopravvivere. Porto nelle mani (me le mostra) i segni dell'acqua gelida con cui lavavo i panni e nel cuore le lacrime versate a Milano, dove sono stata a servizio per un mese, quando mio figlio aveva poco più di un anno. Quella è stata l'unica volta che mi sono allontanata da casa: ma lì, a Milano, pensando al mio bambino non mangiavo più, non dormivo, piangevo soltanto, così la famiglia che mi ospitava mi ha fatto tornare a casa." Anna ha lavorato come domestica, baby sitter, portanaia da Cerruti e, nel frattempo, il figlio è cresciuto. Alvio, a vent'anni, ha incontrato Nori, l'ha sposata e l'ha portata a vivere in casa, con la madre Anna. Tra le due donne si è creato subito un rapporto di rispetto e affetto reciproco e quando Alvio, colpito dallo stesso destino del padre, è morto ad appena 25 anni, Anna, Nori e la piccola Michela (frutto dell'amore tra Nori e Alvio) sono rimaste a vivere da sole.

Tra queste due perdite dolorose e la fatica del vivere, cosa vi ha sostenuto? (ho chiesto ad Anna). "E' stata la fede profonda in Dio e la consapevolezza di non essere sole, di essere di aiuto, di sostegno reciproco." Per oltre mezzo secolo Anna e Nori si sono "date una mano", anzi: si sono date la mano per percorrere una vita che ancora le vede sedute insieme su un sofà verde, a guardarsi serenamente negli occhi un po' velati dal tempo, non dalla resa al dolore o agli affanni "inevitabili - dice Anna - che la vita ti mette davanti e che devi superare con dolce rassegnazione".

 

 


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Emanuela Da Ros

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