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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

A Ceneda il “caro” estinto può costare fino a 16 mila euro

Rinascita Civica / Partecipare Vittorio punta il dito sui costi e le modalità di notifica del rinnovo delle concessioni cimiteriali

| Tracy Ngumbao Jefwa |

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| Tracy Ngumbao Jefwa |

cimitero di Ceneda

VITTORIO VENETO - Al cimitero di Ceneda si rischia di pagare fino a 16mila euro per il rinnovo delle concessioni cimiteriali. Lo hanno scoperto diversi cittadini dopo aver letto l’avviso, che in alcuni casi riguardava concessioni che erano già scadute anche da 5 anni. Una novità che sta causando disagio a molti cittadini che improvvisamente, si sono ritrovati a scegliere tra rinnovare le concessioni cimiteriali e l’estumulazione dei resti dei loro cari: in entrambi i casi i costi non sono indifferenti.

“Per esempio, per un rinnovo cinquantennale si possono pagare anche 16 mila euro – spiegano i consiglieri comunali di Rinascita Civica / Partecipare Vittorio -, da pagare in due anni, cioè rate che vanno dai 300 ai 546 euro al mese. Se gli eredi non sono in grado di garantire 546 uro al mese, i resti dei propri cari devono prendere una via diversa. Ulteriore indignazione è sorta anche da come gli eredi (molte le persone anziane), sono stati avvisati dell'avvenuta scadenza del contratto di concessione. Si sono trovati un adesivo sulla tomba che invita a contattare una ditta incaricata. Sembra di capire che però nemmeno la ditta sappia dare indicazioni precise sull'iter da seguire”.

Una questione delicata e spinosa dato che per molte famiglie i contratti sono stati firmati dai nonni o dai parenti defunti. L’amministrazione comunale inoltre chiede che vangano pagati anche i 5 anni arretrati (2016-2021). “Non avendo il Comune segnalato l’imminente conclusione della concessione-locazione, deliberato le condizioni di rinnovo e approntato le relative procedure (cosa fatta solo ora) – concludono i consiglieri comunali di Rinascita Civica / Partecipare Vittorio -, non ha messo gli attuali interlocutori nella condizione di subentrare in alcun modo al precedente atto negoziale. E quindi qualcuno si sta chiedendo se devono pure pagare il costo della cosiddetta occupazione senza titolo involontaria. In totale sono 61 le tombe di famiglia che sono interessate da questo provvedimento”.

Una vicenda poco felice che riguarda una aspetto emotivamente importante per tutti, quello dei propri cari che non ci sono più. Secondo i componenti d’opposizione la situazione venutasi a creare pone i cittadini in una posizione davvero difficile, per cui chi ha la fortuna di aver risorse economiche adeguate potrà permettersi di rinnovare la concessione per i propri defunti mentre per tutti gli altri l’alternativa è davvero triste.

 


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Tracy Ngumbao Jefwa

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