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25 aprile 2024

Treviso

Cava Morganella: "Ats eseguirà i controlli sulla qualità dell'acqua della falda"

La cava ha avuto il via libera per l'ampliamento in profondità: "Grave l'autorizzazione, non si è ancora fatta chiarezza sulla natura dei materiali trovati"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Alessandro Manera

L'assessore all'Ambiente Alessandro Manera

PAESE - Si scava ancora nella cava Morganella tra Ponzano e Paese. L’autorizzazione all’ampliamento in profondità della cava, arrivato alla fine dello scorso anno, prevede di scavare, sotto falsa, scendendo ad una profondità di 60 metri, contro gli attuali 40 metri. Il comune di Treviso non nasconde preoccupazione e per scongiurare qualsiasi rischio di inquinamento dell’acqua che arriva nelle case dei cittadini incaricherà Ats di eseguire dei controlli periodici sulla qualità dell’acqua.

Sappiamo che la cava Morganella potrebbe insistere sulle falde e di conseguenza l’acqua che arriva a Treviso, pescata da Alto trevigiano servizi, potrebbe avere eventuali inquinanti - spiega l’assessore all’Ambiente Alessandro Manera - Per questo abbiamo deciso di chiedere ad Ats di intensificare i controlli dei loro cosiddetti pozzi spia, che si trovano all’interno del territorio comunale di Treviso, per monitorare la qualità dell’acqua ed eventuali situazioni di emergenza”.

Il progetto fermo da anni e molto dibattuto ha ora ottenuto il via libera raccogliendo anche le critiche del consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni che sull’ampliamento di Cava Morganella ha presentato anche un’interrogazione sottoscritta dalla vicecapogruppo Vanessa Camani, dalle colleghe Anna Maria Bigon e Francesca Zottis oltre che dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni, da Cristina Guarda di Europa Verde ed Erika Baldin del Movimento 5 Stelle. “Trovo grave questa autorizzazione anche perché nel febbraio 2016 il consiglio regionale votò all’unanimità un mio ordine del giorno con cui si chiedeva alla regione di fare luce sulla natura dei materiali trovati a fondo cava: sono passati cinque anni, sui materiali nessuno ha trovato il tempo per la dovuta verifica mentre quello per approvare il progetto sì”, spiega Zanoni.

“L’autorizzazione in sordina, con decreto firmato il 31 dicembre ma mai pubblicato, all’ampliamento in profondità della Cava Morganella è molto grave, perché ancora non è stata fatta chiarezza sull’origine dei materiali trovati sul fondo durante i rilievi effettuati dalla Provincia di Treviso. Mi auguro che i Comuni interessati dalle ripercussioni di tale operazione, come Ponzano Veneto, Treviso e Paese decidano di impugnare al Tar l’autorizzazione”.   

 


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